Lazzaretto di Saronno

Uno degli ultimi Lazzaretti qui in zona che mi mancava 💀 e che ho potuto vedere l'ultimo giorno di Luglio per merito di Mary, 🤘, che mi ha aiutato a fare il reportage su questa zona di Saronno che non ero riuscita a vedere due anni fa...

Info tratte da un cartello in loco

La chiesa di Sant'Antonio abate a Saronno in origine fu un semplice oratorio (cappelletta) e il suo nome appare per la prima volta in un rogito notarile del 1385.









La costruzione della chiesa fu attribuita ad Antonio Zerbi e nel 1506 i suoi figli ridisegnarono la chiesa nell'impianto e a ricordo del padre fecero murare all'esterno una lapide ancora esistente.
Nel corso dei secoli, la chiesa diventa testimone di epidemie di peste e attorno alle sue mura, per la vicinanza al lazzaretto, furono sepolte più di 2000 persone morte di contagio. 

Da notare le statue risalenti ai primi del '500: una in legno raffigurante san Rocco e l'altra in cotto raffigurante sant'Antonio.
La prima è collocata in una nicchia sopra una teca contenente alcune ossa di appestati e l'altra insieme ad una statua in marmo di S.Giovanni.

Potevo non portare dietro questo Capolavoro, così appropriato??? 💀😍💜








Un riquadro ligneo nel pavimento con richiami dello stesso ai suoi quattro lati fa mostra ai piedi della mensa che nel giorno del santo (17 gennaio) si arricchisce di quattro reliquiari in argento del 1700: 
S. Illuminato, S. Prospero, S. Valentino, S. Candido.
Completa il tutto una scultura in marmo della Madonna, di autore ignoto.


La parte a fianco:



Dalla foto postata sul sito delle chiese di Saronno risulta questo:


Che non è visibile dalla prospettiva dalla quale ho scattato le foto, ma si intravede così:


Forse in origine era posto sulle ossa, per indicarne la presenza?

Dal "Manoscritto Sampietro" (1651)

"Vi è presente un'altra chiesa antichissima ma alquanto di presente mordernata, detta Santo Antonio, discosta alquanto da questo borgo juspatronato della antichissima familia de Zerbi come ho detto retro di S. Michele dove l'anno 1575 furno sepolti morti di contagio, et l'anno 1630 parimente nel grave contagio furno ivi sepolti più de due mille persone di tal morbo et anessa a detta chiesa vi è una casa di masaro con giardino chiusa di mura, cassina et altre commodità [...]"