La Cappellina dei Morti

Info tratte da una pubblicazione locale di storia del territorio che ho trovato in chiesa 

A Lambrugo, prima che fosse costruito l'oratorio di S.Carlo, i morti erano sepolti nel terreno antistante la chiesa del monastero o dentro.

Con l'edificazione della chiesa di S.Carlo, i morti vennero sepolti intorno alla chiesa, anche sotto il pavimento.

Un certo Pietro Giussani, colpito dalla peste, nel testamento del 1630 obbliga gli eredi a costruire una cappellina, addossata al lato esterno di levante della chiesa, per la sua sepoltura e per i discendenti.

Durante i lavori di ampliamento dell'oratorio del secolo XIX, le ossa rinvenute sono sistemate nella cappella mortuaria dei Giussani e parte in una fossa scavata in fondo alla chiesa.

Don Emilio Mauri, nel 1923, abbattendo il campanile e la navata destra per ricavare i locali tuttora esistenti, trasferirà le ossa in un altare, conservato nella navata sinistra.

Quando l'oratorio di San Carlo nel 1936 sarà trasformato in asilo, le ossa saranno spostate nella cappella che don Edoardo farà costruire accanto all'ingresso della casa parrocchiale: questi resti sono detti ancora "Ossa di San Carlo" perché provenienti dalla vecchia casa di S.Carlo, ma non hanno niente a che vedere con la peste di S.Carlo del 1576.

A quel tempo, la chiesa vecchia non esisteva e i morti erano sepolti presso il monastero. Secondo cronache del tempo, i morti venivano sepolti nella navata destra dell'oratorio, avvolti in un lenzuolo.

Il cimitero venne costruito dopo l'editto di Saint-Cloud di Napoleone per la regolamentazione delle sepolture.

La prima scelta del luogo cade su una vigna posta sulla collina sopra l'oratorio di S.Carlo, ma viene scartata; si decide per un terreno situato nella campagna detta Garbagnana, dove attualmente si trovano un bar e ristorante. Anche questa scelta è contestata e finalmente si decide per la via per Rogolea, dove oggi si trova il Parco della Rimembranza.