La Visione delle Ossa (+ Doom Metal)

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La pagina più famosa del libro di Ezechiele è quella della visione delle ossa aride.

Il profeta, da un'altura, contempla la distesa di una valle. La contrapposizione è tra l'alto (dove sta il profeta) e il basso della valle, simbolo di morte, tenebra, oscurità, inferi. La valle è completamente lastricata di cadaveri, di scheletri, che alludono ad una morte irreversibile.

Il profeta viene invitato da Dio a gridare, pronunciando una sorta di esorcismo, quasi una formula magica.

"Dai quattro venti vieni, o Spirito" (Me' arba' ruchot bo' i haruach)

Ruach corrisponde al greco Pneuma, vento o spirito.

Ma i quattro venti sono i punti cardinali e il profeta immagina una specie di colata di vento che passi sulla pianura. Tutto questo è rafforzato dall'imperativo "Bo' i": "Vieni!" Subito dopo il profeta avverte il cigolare della vita sulle ossa aride.

Le ossa prendono carne, lentamente, su di esse fioriscono carne, tendini e pelle.

Alla fine, un'immensa armata in piedi.

Questo brano è legato alla restaurazione di Israele.

Si pensava "ormai siamo un popolo morto, non c'è speranza, siamo dispersi per il mondo, la nostra terra promessa è un manto ininterrotto di morti e rovine." E il profeta replica: "Il signore può far rinascere."

Il tema della rinascita nazionale si innesta sul tema della risurrezione.

Ezechiele spera nella risurrezione dell'uomo nella sua integralità: per questo il brano progressivamente si vela di speranza.

"La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite.  Mi disse: Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere? Io risposi: Signore Dio, tu lo sai. Egli mi replicò: profetizza su queste ossa e annuncia loro: (1) "Ossa inaridite, udite la parola del Signore: dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò ricrescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: saprete che io sono il Signore.  Io profetizzai come mi era stato ordinato e mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento tra le ossa che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai al di sopra di essi i nervi, la carne cresceva e la pelle li ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: "Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: "Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano". Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. Mi disse: "Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente di Israele. Essi vanno dicendo: "Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annunzia loro: "Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e l'ho fatto. Oracolo del Signore Dio." (2)

(1) è l'unico esempio di un oracolo destinato a delle ossa dei morti, per dei cadaveri.

(2) La frase finale è "Dibbarti we' asiti", "io l'ho detto e l'ho fatto": la mia parola è azione.