Info tratte da
IL LAZZARETTO DI VILLA CORTESE 💀
Durante l'epidemia di peste venne costruito un lazzaretto recintato per il ricovero dei malati, e di fianco venne scavato un "Foppone" per la sepoltura dei morti. Il nome "Foppone" era usato per indicare i luoghi di sepoltura, ovvero le fosse comuni.
Finita l'emergenza, il luogo venne abbandonato ma rimase la recinzione.
Venne proposta la costruzione di un oratorio nel luogo del lazzaretto. Il terreno circostante doveva essere ripulito e doveva essere posta una croce commemorativa.
L'oratorio venne benedetto nel 1722 anche se non fu terminato. La chiesetta aveva un'immagine della Madonna che libera le anime del Purgatorio; nella parte bassa erano dipinti San Rocco e san Sebastiano (i santi protettori dalle epidemie).
(Nota: le prime case del paese sorsero addossate alla chiesetta di San Fermo, in origine una cappella sperduta in mezzo ai campi. Nel 1600 a Villa Cortese c'erano 300 abitanti, e durante la peste morirono 250 persone)
L'ORATORIO DI SAN FERMO
La prima chiesa di Villa Cortese fu l'oratorio di San Fermo, che sorge all'estremità nord dell'odierna via Franco Tosi. Questa chiesina, in origine una piccola cappella sperduta in mezzo ai campi, risale al XV secolo e all'inizio aveva la facciata principale rivolta verso Dairago, collegata proprio dalla strada campestre che seguiva lo stesso tracciato dell'attuale via Pacinotti.
Nel 1961 venne demolita la parte anteriore e il campanile per esigenze urbanistiche; dell'antico oratorio è rimasta solo la parte absidale con gli affreschi laterali e della volta che furono eseguiti dai fratelli Lampugnani nel 1630. Nel 1986 venne costruito il nuovo campanile con la campana che era appartenuta alla chiesa del Lazzaretto, che sorgeva dove attualmente c'è l'entrata del cimitero di Villa Cortese.
L'ORATORIO DI SAN GRATO
è l'unica chiesa campestre di Villa Cortese, dedicato al vescovo d'Aosta vissuto nella prima metà del V secolo, venerato come protettore dei campi e delle messi.
Fu costruito nel 1899, per un voto fatto da un malato che venne guarito dopo un miracolo, sull'antica via denominata "Valignana" che univa Dairago a Legnano.
L'affresco principale raffigura San Grato mentre indirizza la grandine in un pozzo, scongiurando la distruzione dei raccolti.
La chiesetta era punto di sosta e di preghiera nelle processioni mattutine fra i campi per le rogazioni; vi si celebravano 12 messe l'anno.
Ogni anno il 7 settembre, cioè il giorno dedicato a san Grato, si celebra una messa solenne al mattino e si recita il rosario con benedizione e bacio della reliquia del santo.