Da "I Misteri di Udolpho": le citazioni più belle!


DAL VOLUME PRIMO

"Quanto è piacevole l'ombra fittamente intrecciata del verde bosco
in una sera di mezza estate, a pioggia finita;
quando gli obliqui raggi dorati scintillano nella radura (...)
quando il crepuscolo avanza con le fate così giulive,
(...) finché la luce lunare si insinua fra le tremule foglie (...)
sileziose come la notte, ne ascoltano il lamento;
e spesso, quando le note morenti ottengono la loro pietà
(...) quando, laggiù fra le montagne, cala la stella della sera
e la luna incostante abbandona questa oscura sfera,
come sarebbero tristi, pur essendo fate (...)" ("La Lucciola", Poesia di Ann Radcliffe)


"Oh, come puoi rinunziare all'immensa ricchezza
di cose belle di cui natura è prodiga ai suoi adoratori?
La cinguettante foresta, la spiaggia risonante,
la pompa dei boschi e l'ornamento dei campi;
tutto quanto indora il benigno raggio del mattino,
e tutto quanto riecheggia al canto della sera;
tutto quanto la montagna difende nel suo grembo protettore,
e tutta quanto riecheggia al canto della sera;
tutto quanto la montagna difende nel suo grembo protettore,
e tutta quanta la maestosa magnificenza del cielo;
oh, come puoi rinunziare e sperare nel perdono?
Queste cose belle porteranno all'eterna salute della tua anima,
e arrecheranno affetto, grazia e felicità" (James Beattie "The Minstrel", 1774)


"Rocce ammassate su rocce quasi per incantesimo,
arse qui dalla folgore, verdeggianti altrove per l'edera"
(Non è stato possibile identificare l'autore dei versi citati)


"Non è questa l'ora,
la sacra ora, in cui alla serena sommità
di quella volta stellata sale la luna piena,
e al mondo di quaggiù, nel solenne silenzio (...)"
(William Mason, "Caractacus", 1759)


"Rinfrescati al soffio della brezza.
I verdeggianti cedri ondeggiavano sul loro capo
e gli alti palmeti innalzavano la loro forma aggraziata.
... Là essi inalano
un elemento etereo, là bevono le brezze vivificanti
che emanano copiose dai boschi di pini
e dalle valli fragranti; là odono a distanza
il rimbombo dei torrenti e delle cateratte"
(James Thomson, "The Seasons: Summer" 1727)


"Alla fioca luce che la debole luna manda attraverso le vetrate istoriata"
(Charlotte Smith, "The Emigrants", 1793. Charlotte Smith scrisse diversi romanzi che influenzarono Ann Radcliffe, come "Emmeline", del 1788)


"Deplorino il loro destino coloro
la cui speranza sta prona in questo oscuro soggiorno.
Ma le anime nobili sanno guardare oltre la tomba,
sanno sorridere al destino e chiedersi perché si affliggono.
Non farà forse ritorno la primavera a queste tristi scene?
è forse quell'onda l'eterno letto del sole?
Presto l'oriente si accenderà di nuovo splendore
e presto la primavera effonderà il suo influsso vitale,
ristabilirà l'armonia del bosco, ornerà di nuovo il prato"
(James Beattie, "The Minstrel" 1774)


"Quanto è dolce aggirarsi nell'ombroso groviglio della foresta,
quando le prime luci del giorno dai confini dell'est
albeggiano sul paesaggio che dorme nella radura,
dileguandosi poi, quando il mattino diffonde le sue rosee tinte!

Quando ogni piccolo fiore, che nella notte ha pianto,
solleva il capo raggelato col dolce splendore di una lacrima,
allarga alla luce il suo tenero fiore
e dà il suo incenso all'aria clemente.

[...]

Ma è vana l'ombra silvestre, vano il respiro di maggio,
vana la voce della musica portata dal vento
e vane sono le forme che sfavillano attraverso il rugiadoso
velo del mattino [...]  ("La prima ora del mattino", Poesia di Ann Radcliffe)


"Ora il pipistrello svolazza sulla brezza della sera
che avanza furtiva, fra i brividi, sull'onda,
e trema fra i boschi e attraverso la grotta
che con i solitari sospiri inganna il viandante;
poiché spesso, in preda alla malinconia,
egli crede di udire lo spirito della roccia,
mentre quanto ascolta con dolci emozionanti timori
è il basso e mistico mormorio del vento!
Ora il pipistrello svolazza e la rugiada crepuscolare
cade silenziosa all'intorno, e sulla rupe della montagna,
sul luccichio dell'onda e sullo schifo che si mostra lontano
si allarga il grigio velo con tinta dolce e armoniosa.
Così cade sul dolore la rugiada delle lacrime della pietà,
attenuando le solitarie visioni della disperazione" ("Sonetto", Poesia di Ann Radcliffe)


"Può la voce della musica, può l'occhio della bellezza
può la brillante mano della pittura creare
un incantesimo così consono al mio spirito
quanto quello portato da questa debole raffica del vento?
Quanto quello che viene dal lamentoso gocciolio
di questo ruscello
che scende per la muschiosa collina,
mentre dall'ovest, dove sprofonda il cremisi del giorno,
lentamente veleggia il mite crepuscolo agitando i suoi
grigi stendardi?" (William Mason, "Caractacus" 1759)


Vedi anche: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/03/ann-radcliffe-i-misteri-di-udolpho-gli.html