La Necropoli Romana delle fosse comuni: contributo di M G

Ricevo, e pubblico con piacere, questo intervento:

Ciao Lunaria,

io sto terminando di leggere un libro di storia scovato in una cesta di libri usati. Si tratta del bel libro "i bassifondi dell'antichità " di Chatherine Salles  edito nel 1982.

 Ti trascrivo questa descrizione, molto dark, che l'autrice fa di una zona "particolare " dell'antica Roma.

"Fino al regno di Augusto, una grande necropoli si estendeva al di là del pomerium, nella parte nord-orientale della città, corrispondente a tre colli, l'Esquilino, il Viminale e il Quirinale: si tratta quindi di un prolungamento del quartiere della Suburra. Questa necropoli presenta uno spettacolo particolarmente sinistro: è il luogo delle fosse comuni, dove vengono gettati i cadaveri degli indigenti, degli schiavi, dei condannati: sopra più di due ettari e mezzo, si vedono modeste tombe, ossa bianche, resti di cadaveri e tutte le immondizie di cui gli abitanti della città si sbarazzano. Cani, avvoltoi e qualche volta lupi vagano qua e là in cerca del loro macabro nutrimento. Sui roghi che ardono in permanenza si ammassano cadaveri. Questo lavoro ripugnante è affidato a certi schiavi, i più miseri e pericolosi. Essi sono condannati a rimanere costantemente in mezzo al nauseabondo fumo delle pire; ne alimentano il fuoco e scacciano gli animali predatori. Perché la loro infamia sia segnalata a tutti, hanno metà della testa rasata."

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