Tombe ipogee...

Ce l'avevo in lista da tanti anni questa Chiesetta dei Morti! Sempre chiusa, ovviamente 😖

Per fortuna oggi (3 novembre 2025) Mary è riuscita ad avvisarmi che era aperta 😍💀 Così siamo corse per fare le foto dell'interno e soprattutto della parte sotterranea 😍 che si vede dalla grata sul pavimento...
















"I Misteri di Chalk Hill": recensione

Trama: La prima volta che Charlotte si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill, sulle verdi colline del Surrey, rimane senza fiato: l'imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione di istitutrice. Chiamata ad occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose. L'affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l'aiuto dell'affascinante giornalista Thomas, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente sepolta tra quelle antiche mura. Un romanzo pieno di mistero e romanticismo. Una storia che alle atmosfere di "Jane Eyre" unisce una suspense unica ed elettrizzante.


Commento di Lunaria: Un romanzo che inizia come un Gotico (con tanto di seduta spiritica!) e prosegue come una versione ancora più cupa di "Jane Eyre" e "Cime Tempestose", distillando intrighi, pagina dopo pagina, come se fosse un Giallo. 

Lettura appassionante, anche se si dipana per 300 e passa pagine; la parte migliore è la prima, mentre sul finale (poco dopo la scena apice di tutta la vicenda, che è anche la spiegazione di tutto l'intrigo) c'è un leggero calo.

Personaggi ben tratteggiati (inevitabile pensare all'influenza delle Sorelle Bronte, ma anche ad autori legati alle Ghost Stories come Benson e M.R. James ed Henry James); per quanto sia presentato come "un romanzo pieno di romanticismo", la storia d'amore è praticamente inesistente ed ininfluente (quindi chi si aspetta grandi palpiti amorosi resterà deluso) le atmosfere "misteriche" e spettrali la fanno da padrone.

Romanzo consigliato, anche per una seconda lettura, per "captare" ulteriori dettagli che ad una prima lettura sfuggono, con una bella playlist a tinte Nox Arcana e Dark Sanctuary, che ben si addicono a "I Misteri di Chalk Hill".


Uno stralcio, per dare l'idea:

"A sinistra, Charlotte riconobbe le cime ancora verdi di Box Hill, mentre davanti a lei comparvero i primi tetti e comignoli del paese. Era bello trovarsi in mezzo alla natura, da sola, senza nessuno che la osservasse o con cui dover fare conversazione.  (...) Arrivata a Dorking, chiese del cimitero, che si trovava lungo la strada per Reigate, circondato da alte siepi. Una piccola cappella di pietra grigia, un'ampia area con un prato verde e setoso da cui le pietre tombali spuntavano come denti storti. Al contrario di Berlino, dove le stradine di ghiaia circolari dividevano i defunti come a riprodurre le strade di una città, lì i morti sembravano sorgere dalla natura e fondersi con essa. Il cimitero era situato su una collina e offriva una vista meravigliosa sui rigogliosi dintorni. Charlotte passava da una tomba all'altra cercandone una relativamente nuova, quindi non ricoperta da muschi e licheni. Si alzò un vento gelido che la fece rabbrividire. Diede un'occhiata al suo orologio da taschino: le tre e mezzo. Presto sarebbe tramontato il sole. Si fermò vicino a una tomba per sistemare gli stivali, quando sentì una voce dietro di lei. Sussultando si tirò su e si girò."




Il Fantasma di Matelda e la Dama Velata di Milano

Info tratte da


LA DAMA BIANCA DI POPPI (AREZZO, TOSCANA): MATELDA

Da una leggenda trascritta nel 1925 da Gattesco Gatteschi:

"è mezzanotte e riddano

l'anime uscite fuor di sepoltura.

è mezzanotte e sulla torre squallida

si leva paurosa una figura;

par che le pieghe diafane

tutta l'avvolgan in funereo velo.

Su per la torre lentamente s'agita,

striscia, si allunga e quasi tocca il cielo,

la luna intanto illumina

quel notturno fantasma vagabondo;

volto di donna con occhiate livide

spicca del cielo sopra il cupo fondo.

A quella vista tremano

i contadini e abbassano la voce,

facendo in fretta il segno della croce."

Molti affermano di aver visto il fantasma della bellissima Matelda, detta Telda, che appare intorno al rudere della prima abitazione dei conti Guidi, detta "Torre dei Diavoli". Il fantasma di Matelda gira una o due volte, correndo attorno alla torre, senza mai entrare nel castello; sale verso il giardino, scomparendo nel verde, per riapparire nei dintorni della torre o delle falde della collina di Poppi. Matelda è detta "La Dama Bianca", perché appare completamente vestita di bianco. A volte appare insieme a dei cavalieri, guelfi o ghibellini, morti nella piana di Campaldino.

Matelda era una bellissima dama del XII secolo; crudele, orgogliosa e desiderosa di essere la prima in tutto, anche nel numero degli amanti, che venivano uccisi a tradimento, gettati in pozzi irti di lame. Un giorno arrivò alla torre un trovatore, e Matelda se lo portò a casa, ascoltando la sua musica e all'alba lo fece gettare nel pozzo.

"Laggiù nella voragine profonda e scura

ebbero cento amanti e morte e sepoltura"

La gente del luogo, che ormai aveva capito chi era Matelda, alla morte dell'ennesimo giovane, assaltò il castello e catturò Matelda, che venne murata viva.

"Sentì sputarsi in faccia un turpe nome: infame

fu chiusa nella torre e l'uccise la fame."


LA DAMA VELATA DI MILANO

A Milano, nell'Ottocento, si credeva che chi camminasse di notte per i sentieri del parco del Castello, vedesse una giovane donna sempre velata, tutta vestita di nero. Se il viandante era giovane, la dama si avvicinava, lo prendeva per mano e lo conduceva a sé, facendolo camminare tra i sentieri, sotto gli alberi, per condurlo lontano, sempre più lontano, fino ad una villa sconosciuta. La donna apriva il cancelletto chiuso a chiave e invitava l'uomo ad entrare per condurlo tra i saloni della villa, tutta ricoperta di velluto nero, fino alla camera da letto.

Una volta arrivata, la donna si denudava ma il volto restava coperto dal velo nero.

Se il giovane scostava il velo, invece del volto bellissimo che aveva immaginato appartenesse alla donna, vedeva un teschio.

Molti scappavano urlando, folli dal terrore, cercando di raggiungere il Castello. Nessuno riuscì mai a ritrovare la villa. E così, nel parco del Castello di Milano, nessuno osò più passeggiare di notte.

(La stessa vicenda narrata con più particolari: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/07/fantasmi-milano.html)



Meravigliosi Obelischi e Colonne nella Brughiera di Castellazzo di Bollate

 scoperti con Mary, mentre eravamo in viaggio per vedere il Santuario della Fametta 💀😍





Il meraviglioso grigio antracite... 😍💀









Giustamente rivendicati col Capolavoro dei Cradle of Filth così appropriato per questo scenario 😍


La chiesa poco distante dagli obelischi


con un'altra colonna 😍

che potrebbe anche essere una Colonna della Peste (solo che in cima c'è una statuetta della Madonna invece che la croce)



Propendo per l'ipotesi che sia una Colonna della Peste, sorta come "contrassegno" davanti alla chiesa per ricordare i morti probabilmente sepolti lì nelle vicinanze... che tutta quella zona venisse usata come fossa comune me l'ha fatto pensare il dettaglio del cimitero che si trova più avanti...

Un'altra meravigliosa colonna 😍



Santuario della Fametta

Info tratte da un cartello in loco

Il Santuario o Cappella della Fameta (Fametta è un'italianizzazione recente), del XVII secolo, presenta le caratteristiche morfologiche di una torre di avvistamento medievale, probabile parte del sistema fortificato del Castellazzo, ed è stato rifatto più volte; l'edificio attuale è più tardo con le caratteristiche di una torre colombaia del Quattrocento.
Il Santuario ad aula è una sistemazione seicentesca e presenta un affresco con l'immagine della Sacra Famiglia.
Il pronao è un'aggiunta ottocentesca.


E infatti proprio davanti alla chiesa si trova un cimitero! 😍💀





Lovecraft: "Era un'estate spettrale..."

Detesto la luna, ne ho paura: anche quando brilla su oggetti familiari e amati, a volte li rende paurosi e irriconoscibili.

Era un'estate spettrale, la luna brillava sul vecchio giardino in cui vagabondavo; era un'estate di fiori narcotici e umidi mari di foglie che portavano sogni fantastici e multicolori. Camminando lungo un basso torrente vidi bizzarre increspature tinte di giallo, come se quelle placide acque venissero risucchiate da correnti irresistibili verso oceani che non sono di questo mondo.

Silenziose e scintillanti, malefiche e inargentate, le acque maledette dalla luna precipitavano non so dove, mentre, lungo le rive in ombra, bianchi petali di loto fluttuavano nel vento oppiaceo della notte e cadevano disperati nel torrente.

Giravano, come impazziti, sotto il ponte ricurvo e scolpito, e guardavano verso di me con la sinistra rassegnazione di facce calme e morte.

Io me ne andavo per la riva, calpestando fiori addormentati col piede incauto, ossessionato dalla paura dell'ignoto e dal richiamo delle facce morte, quando mi accorsi che il giardino sotto la luna non aveva fine: dove di giorno c'erano le mura, ora si stendevano nuove visioni d'alberi e sentieri, fiori e cespugli, idoli di pietra e pagode, e sotto la luce argentea il fiume curvava all'infinito, tra l'erba delle sponde e grotteschi ponti di marmo.

Le morte facce di loto sussurravano tristezze, invitandomi a seguirle, e non arrestai i miei passi fino a quando il torrente diventò un fiume e tra paludi di canne ondeggianti e spiagge di sabbia lucente sfociò nella riva di un mare vasto e senza nome.

Sul mare brillava l'orribile luna; misteriosi profumi aleggiavano su onde mute.

Le facce di loto scomparvero, desiderai avere una rete per catturarle e imparare i segreti che la luna aveva impartito alla notte.

Ma quando la luna scese a ovest e la marea si ritirò dalla riva addormentata, vidi antiche guglie svelate dalle onde e bianche colonne festonate di alghe. Sapevo che in quel luogo inabissato si erano dati convegno tutti i morti e tremai, perché non volevo parlare più con le facce di loto.

Ma quando, da lontano, un nero condor scese dal cielo per riposarsi sulla grande scogliera, mi venne il desiderio d'interrogarlo e di chiedergli notizia di quelli che avevo conosciuto da vivi.

Questo gli avrei chiesto, ma era troppo lontano e nel momento in cui si posò sulla scogliera non riuscii più a vederlo.

Guardai la marea che si ritirava e la luna al tramonto; vidi luccicare le guglie, le torri e i tetti della città morta e gocciolante; e mentre guardavo cercai di ignorare il puzzo dei morti del mondo che travolgeva ogni altro odore.

Perché in quel luogo sconosciuto e dimenticato si era data convegno la carne corrotta di tutti i camposanti, banchetto incommensurabile per i vermi del mare.

Su quegli orrori la luna spendeva ormai bassa, ma per cibarsi le larve non hanno bisogno di luce.

E mentre guardavo le increspatura dell'acqua, che lasciavano intuire le contorsioni dei vermi, sentii un soffio gelido dal punto in cui aveva volato il condor: come se la mia pelle sentisse l'orrore prima ancora di vederlo.

Non avevo tremato senza motivo, perché alzando lo sguardo vidi che le acque si erano ritirate ancora e avevano scoperto la scogliera di cui prima scorgevo soltanto la cima. Mi accorsi che la scogliera era la corona di una terribile scultura, la cui fronte mostruosa brillava alla luna e i cui zoccoli immondi dovevano pescare nella fanghiglia dell'abisso; urlai perché la faccia nascosta dell'idolo non emergesse dalle acque, perché gli occhi non mi fissassero anche dopo il tramonto della luna gialla e traditrice.

Per sfuggire quell'orrore supremo mi tuffai lieto e senza esitare nelle secche graveolenti dove, tra pareti d'alghe e strade sommerse, i grassi vermi del mare banchettano sui morti del mondo.

Vedi anche: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2024/11/la-tomba-di-lovecraft.html https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2025/05/lovecraft-fantasmi.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/lovecraft.html

Cappella Espiatoria (contributo di Crono)

 



Per scoprire una storia di Monza, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/monza-la-citta-della-regina-teodolinda.html


Croce dei Morti (contributo di Jean dei Vladimir)

L'intervista dove viene riepilogata la storia dei Vladimir la trovate qui: