Il Romanzo Nero (1) Horace Walpole e Clara Reeve

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Anno 1750. Luogo: Strawberry Hill, sul Tamigi. Una anacronistica e bizzarra costruzione gotica, tutta
torri, torrette, pinnacoli, gallerie e corridoi si presenta allo sguardo sorpreso e perplesso del viandante.



Sembra proprio un castello di panforte! Ma chi può abitare in quel museo degli orrori? Un pazzo? Niente affatto: un ricco letterato dilettante, Sir Horace Walpole, 33 anni, quarto conte di Orford, parlamentare e fanatico medioevalista.


Ha passato gran parte della sua giovinezza sul continente, ed è lì che ha contratto quel "mal gotico" che avrà le più straordinarie ripercussioni sulla storia letteraria europea. Anche l'interno del castello è quanto di più gotico si possa immaginare: Walpole ha trasformato la sua villa in un castello feudale, scriverà Walter Scott, ornando di greche i soffitti, intagliando le pareti, traforando le finestre e guarnendo poi il tutto con armature, scudi, lance da giostra; tutto il tipico armamentario della cavalleria.

Finita la sua fatica, Walpole si concede il meritato riposo e si abbandona ai suoi sogni gotici. E proprio a uno di questi sogni "di atmosfera" dobbiamo la nascita di quel ponderoso (e noioso, con gli occhi di adesso) romanzo che è "Il Castello di Otranto" (1764) destinato ad avere una copiosissima progenie e a popolare di incubi, fantasmi e povere eroine perseguitate ( http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2018/01/la-fanciulla-perseguitata-nei-romanzi.html  )  
le pagine della letteratura popolare, le scene dei drammoni ottocenteschi, le pagine di alta letteratura, autentici capolavori sull'assurdo e l'irrazionale che circondano, dominano e condizionano con oscuri terrori la nostra precaria condizione di esseri umani.


"Un mattino, mi sono svegliato di soprassalto da un incubo, e tutto quello che poi ho ricordato era che mi trovavo in un vecchio castello (sogno più che naturale per uno spirito come il mio pieno di "nostalgia" gotica). Sul gradino più alto di un'immensa scalinata c'era una mano gigantesca, rivestita di un guanto di ferro. La sera stessa, mi sono seduto alla scrivania e ho cominciato a scrivere, senza sapere assolutamente cosa avrei buttato giù. Così l'opera si è svolta da sola, tra le mie mani."
Questa la genesi del "Castello di Otranto".
Naturalmente poi Walpole non ha avuto il coraggio di firmare la storia col suo nome, la presenta come una "storia gotica ritrovata nella biblioteca di un'antica famiglia cattolica dell'Inghilterra del nord"; l'autore sarebbe un certo Onofrio Muralto, canonico della chiesa di san Nicola a Otranto; l'azione si svolge in Italia, al tempo delle crociate. Il protagonista è Manfredi, duca di Otranto, che discende da un usurpatore; secondo una profezia, il regno degli usurpatori cesserà quando la dinastia resterà senza eredi maschi e il legittimo proprietario del castello diventerà "troppo grande per abitarlo".
L'unico figlio di Manfredi, Corrado, muore prima delle nozze con la dolce Isabella, schiacciato da un enorme elmo piumato che piomba dal cielo. Manfredi decide allora di ripudiare la moglie per sposare Isabella ma la fanciulla riesce a fuggire con l'aiuto di un misterioso giovane, Teodoro. Furioso, Manfredi fa incarcerare il giovane, ma Matilde, figlia di Manfredi, corre a liberarlo. Manfredi, durante la colluttazione, uccide Matilde; infine, lo spettro di Alfonso, il legittimo proprietario del castello, diventerà tanto grande da squassare e far crollare il castello: Teodoro è il legittimo discendente di Otranto e Manfredi abdica.
Oggigiorno il romanzo, per trama e stile, risulta datato, ma ell'epoca ebbe il merito di mettere in moto un'autentica valanga di terrore.



L'immediato successore di Walpole è una donna, Clara Reeve (1727-1807), che pubblica nel 1777 "Il campione della virtù, romanzo gotico", diventato l'anno successivo "Il vecchio barone inglese, storia gotica".
La Reeve confessa subito il suo debito verso Walpole, ma si vanta di aver modernizzato l'impianto del romanzo gotico e soprattutto di aver eliminato tante esagerazioni che caratterizzavano il libro di Walpole.

Questa la trama de "Il vecchio barone inglese":

Edmondo è stato spogliato dei suoi beni da uno zio infame, che gli ha vilmente assassinato padre e madre. Fortunatamente, viene raccolto e protetto dal vecchio barone inglese amico d'infanzia di suo padre e appena tornato dalla Palestina, che è stato pregato in sogno dal vecchio compagno di compiere la sua vendetta e di proteggere i diritti dell'orfano. Dopo parecchie peripezie, l'infame zio viene punito.

Per approfondimenti, vedi: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/07/introduzione-e-commento-il-vecchio.html

Walpole non fu per niente entusiasta di questo libro e lo criticò asserendo che "una cronaca di processo criminale dell'Old Bayley sarebbe una storia più interessante di quella."






Su Walpole vedi anche: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/05/introduzione-al-castello-di-otranto-di.html

Su altre scrittrici horror: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/06/le-scrittrici-della-narrativa-horror-la.html