Gli indagatori dell'incubo (Hodgson, Lovecraft, Quinn, Wellman)

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L'Altrove Assoluto bussò alla porta del razionalismo positivista il 31 marzo 1848, con una serie di colpi fragorosi che riecheggiarono nottetempo dietro le pareti della villetta di Hydesville, abitata dai coniugi Fox e dalle loro figlie adolescenti Margaret e Kate. I colpi si ripetevano dopo ogni tramonto, e rimasero di origine indecifrabile finché la dodicenne Kate, pensando fossero dovuti ad una qualche intelligenza invisibile non divisò di instaurare una sorta di comunicazione battendo anche lei col pugno dei colpi sul muro, ottenendo risposta. Si instaurò così un'inattesa forma di dialogo fra due realtà in genere ben separate: quella dei vivi e quella dei morti. Si apprese infatti che all'origine dei colpi, vi era lo spirito senza pace di un viaggiatore di commercio ucciso anni prima dai precedenti inquilini della villa, e sepolto nelle cantine. Eseguiti scavi, si trovarono capelli, ossa umane e una cassetta contenente un campionario commerciale. La possibilità di instaurare un ponte di comunicazione con l'Aldilà infiammò rapidamente le braci del fantastico sepolte sotto le ceneri delle imperanti filosofie materialiste: in breve tempo fu tutto un fiorire di tavolini girevoli, battiti echeggianti in penombra, evocazioni ectoplasmatiche, apporti e psicofonie.

Lo spiritismo fu un vero e proprio movimento di pensiero che indusse a ripensamenti sulle filosofie che negavano l'esistenza di mondi diversi del reale.
Tra le conseguenze non minori di questa apertura sull'irreale, vi fu il coinvolgimento di molti uomini di lettere, che alla dottrina spiritista circolante nei salotti aderirono in modo più o meno velato.

Un nome per tutti è quello di Conan Doyle che si convertì in modo totale allo spiritismo, scrisse romanzi e racconti sul tema, e fece pubblicare a proprie spese diversi trattati ad illustrazione del verbo trascendentale.
La citazione del nome di Conan Doyle - creatore del più celebre fra gli investigatori, Sherlock Holmes - non è casuale, perché proprio dalla commistione fra la più famosa delle sue creature e la dilagante moda del trascendentale, nacque nella seconda metà dell'Ottocento una figura letteraria del tutto inedita: quella del detective dell'occulto.
Fulcro di questa attività furono le diverse associazioni per la ricerca sul paranormale che fiorirono alla fine dell'Ottocento sulla scia della londinese "Società per la Ricerca Psichica", fondata nel 1882 e che furono alla radice del pur contestato studio "scientifico" dei fenomeni metafisici, sfociato nelle moderne dottrine della parapsicologia.
Sovrapporre alla figura di questi investigatori del trascendente del detective intuitivo creato da Poe con il Cavalier Auguste Dupin e reso popolarissima da Conan Doyle con Sherlock Holmes, fu breve passo. Lo fece l'irlandese Sheridan Le Fanu dando vita a dottor Martin Hesselius, medico, indagatore dell'incubo, cacciatore di spettri. I racconti che lo vedono protagonista sono altrettante illustrazioni di casi tipici del paranormale: case frequentate da fantasmi, persone ossessionate da tenebrose presenze, manifestazioni di entità disincarnate e così via. In questo mondo umbratile, il dottor Hesselius si muove a suo agio, forte delle sue conoscenze sull'occulto e, soprattutto, della sua vasta esperienza sulle inattese manifestazioni delle forze che fermentano al fondo dell'animo umano.
Sulla scia di Hesselius venne una folta schiera di altri indagatori del paranormale. Si possono citare il dottor John Silence di Algernon Blackwood, protagonista di sei casi rimasti classici, che vedono non solo fantasmi ma anche licantropi, vampiri, satanisti; l'"antiquario" di Montague Rhodes James, narratore di alcune delle più perfette storie di spettri che siano mai state scritte. Neils Orsen, il "cacciatore di spettri" che Dennis Wheatley inventò sulla base dell'occultista inglese realmente esistente Henry Dewhirst; Carnacki, il personaggio di William H. Hodgson è un ghost-finder di stampo classico, che si muove nelle più tradizionali atmosfere anglosassoni tra solitarie brughiere, castelli diroccati e sinistre magioni infestate da tenebrose presenze. Randolph Carter, alter ego del suo creatore H.P. Lovecraft, trasporta l'indagine spettrale sul piano dell'incubo: le sue ricerche sono vere e proprie esplorazioni del vasto e insondato territorio onirico che si stende al di là degli incerti confini del reale. Il Solomon Kane di Robert E. Howard mostra come la figura dell'indagatore dell'incubo possa adattarsi alle più diverse atmosfere e ambientazioni: il personaggio è un puritano dell'epoca di Cromwell, che viaggia il mondo alla caccia degli emissari di Satana in ogni loro manifestazione. Con Jules de Grandin, ideato da Seabury Quinn, si ha non soltanto il più noto fra i detective fantastici ma anche quello con la più ampia casistica (è protagonista di circa 93 avventure) di manifestazioni soprannaturali: dalle mummie redivive ai vampiri, dai licantropi ai morti viventi, dagli spettri tradizionali alle strigi, le lamie, le gorgoni, i ghoul. John Thunstone di Manly Wade Wellman, infine, restringe i suoi interessi ad un settore particolare: la Magia Nera.

Fra gli autori moderni e contemporanei che hanno frequentato il tòpos dell'investigatore dell'occulto si possono citare Richard Matheson, Stephen King, Clive Barker (nota di Lunaria: ma direi che negli ultimi decenni si è dato spazio anche a investigatrici dell'occulto, a volte anche ibridi, mezzo umane e mezzo vampire o licantrope. Vedi autrici come Laurell K. Hamilton e molti altri romanzi nel genere "Urban Fantasy" come la serie di "Black Moon")

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