Ray Bradbury "Ritornati dalla polvere" (2000)




E il vento cominciò. Spazzava il mondo come una gran bestia invisibile che la terra sentì arrivare nella stagione del lutto e dei lamenti, oscura celebrazione di cose che trascinava con sé per disperderle... Vento di mare e onde sibilanti rubavano la polvere che si posa sulle tombe, negli occhi degli angeli di pietra, vuotandole di carne spettrale. S'impadronivano di ornamenti funebri senza nome, scuotevano gli alberi druidici, gettavano le foglie al cielo... Quando Timothy si sporse a guardare, autentica chimera di carne e sangue, la grande armata di polvere sepolcrale, di ragnatele, ali, foglie ottobrine e fiori di cimitero scese sui tetti, mentre intorno alla collina ombre di altre creature attraversavano la strada... ululando alla Luna.