Tratto da
Allora egli vide venirgli incontro una folla di dame, di damigelle e di borghesi, che dimostravano la più grande gioia del mondo e di cui uno gli annunciò che Brandus delle Isole, il malvagio signore della Dolorosa Guardia, era appena fuggito al galoppo del suo cavallo.
"Devo fare ancora qualcosa per portare a termine l'avventura?", chiese il bianco cavaliere.
Senza rispondere, essi lo indussero non lontano di là, in un cimitero. La sommità del muro di cinta era disseminata di un gran numero di elmi e sotto ognuno di essi vi era una tomba sulla quale erano le parole "Qui giace il tale ed ecco la sua testa".
Ma c'erano anche tombe non sormontate da alcun elmo; vi si poteva leggere "Qui giacerà il tale", ed era il nome di qualche buon cavaliere ancora vivente nella terra di re Artù o altrove. Infine, in mezzo al cimitero si trovava una grande lastra di metallo, meravigliosamente lavorata in oro, pietre preziose e smalti, e sopra vi erano incise, in lettere d'azzurro, queste parole:
"Questa tomba non sarà aperta da mano d'uomo, se non da colui che conquisterà la Dolorosa Guardia"
Su Artù vedi: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/06/la-morte-di-artu-di-alfred-tennyson.html