San Carlo al Lazzaretto (Cuggiono)

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Questa piccola chiesa, posta in mezzo al cimitero è probabilmente la parte absidale di una costruzione più vasta che si voleva costruire come ex-voto e in ricordo dei cuggionesi defunti nelle varie pestilenze.

Non si conosce esattamente l'epoca nella quale iniziarono i lavori. Comunque, il 16 novembre del 1684 fu concesso il permesso per celebrare la Messa.


Fu soprattutto "la peste di S. Carlo" a infierire su Cuggiono, facendo morire 68 persone (a quel tempo, il 10% della popolazione).

In origine, non si era sicuri che fosse peste; l'allarme fu dato solo successivamente, e si parlò delle "gabbane", cioè le capanne che formavano il  Lazzaretto. 

Forse era ancora in piedi nel 1684, quando fu inaugurata la chiesetta in onore di S. Carlo.

A Cuggiono, la prima domenica di settembre è la "Festa del Cimitero", che andrebbe chiamata "Festa del Lazzaretto", che probabilmente fu fissata proprio nella ricorrenza, in quei giorni durante i quali il Lazzaretto di Cuggiono cominciò a funzionare.












Via Crucis e Lazzaretto di Castano Primo

Nota di Lunaria: il merito va tutto a M., che mi ha permesso di vedere questo luogo (non sarebbe stato proprio facile raggiungerlo una prima volta da sola)

Sinopie degli Affreschi della Via Crucis, dipinti da Gaetano Previati nel 1888, nel cimitero di Castano Primo; gli originali si trovano al museo di Castano; le botole ricoperte dei fiori sono quelle dell'Ossario che si estendeva al di sotto.  















La Chiesa dell'Addolorata (1728) al Cimitero di Castano Primo, un tempo Lazzaretto, innalzata sul luogo dove furono bruciati i morti durante la peste del 1630. La pianta dell'edificio è a geometria poligonale; sono presenti tre altari.







Foto del cimitero (è un post molto lunariale)


















Come nacque il crisantemo (leggenda ligure)

Crisantemo era una dolce fanciulla che viveva in una modesta capannuccia solitaria, amata e protetta dal nonno. I due non domandavano altro che la reciproca tenerezza, un poco di pane, del caldo nei giorni più freddi, la bellezza della Natura.

Una triste sera l'incanto si spezzò perché il vecchissimo nonno chiuse gli occhi per sempre.

La disperazione di Crisantemo fu grande come il cielo. La fanciulla pianse e pianse.

Quando il nonno fu seppellito, non volle più allontanarsi dalla sua tomba. Vani furono i consigli, gli incitamenti dei pietosi. La giovinetta infelice, in ginocchio sul tumulo, pareva la statua del dolore. Quando alcune persone risolute vollero andare a strapparla dal sepolcro, trovarono, sulle zolle, non più la fanciulla piangente, ma un bellissimo fiore.

Dio aveva mutato la ragazza tenera e fedele in poesia floreale. 

Nacque così il crisantemo, il malinconico fiore delle tombe.