"Rosa di Selva": gli stralci sepolcrali

"Karalee era distesa supina sul bordo della scogliera e guardava l'infinita distesa del mare verde davanti a sé e i frastagliati dirupi grigi che si estendevano su entrambi i lati a perdita d'occhio. Sotto c'era uno strapiombo ripidissimo di centinaia di metri che finiva nel mare tumultuoso."

"Sorrise a Karalee e poi fece un ampio giro attorno ad un'altura piatta sulla cima e ricoperta di rovi. Si diceva che disturbare i tumuli di terra provocasse l'ira dei folletti e attirasse la sfortuna. Erano poche le persone disposte a correre questo rischio; persino il padre di Karalee che disprezzava chi credeva agli spiriti, fingeva di non vedere la collina dalla cima piatta che sorgeva in mezzo al suo campo di rape e non la arava. Passarono in mezzo a quella che una volta era stata un'abbazia dalla quale erano stati saccheggiati tutti gli ornamenti e le statue. Della costruzione restavano solo due muri pencolanti. Nel cimitero tra le ortiche spuntavano pietre tombali sfasciate con scritte illeggibili. Dappertutto c'erano ossa umana sparpagliate e ricoperte solo in parte dalla terra e in mezzo c'erano pezzi di bare spaccate"

"Un grande muro di pietra le comparve davanti e Karalee si fermò, quasi lo vedesse per la prima volta, sollevando un braccio davanti agli occhi per proteggersi dal sole. Era come se quel castello fosse stato calato per errore, residuo di un barbaro passato, al centro del prato lussureggiante. (...) Oltrepassavano il cancello e l'arco del portale, salivano per sconnessi gradini di pietra, oltre le statue frantumate della facciata mentre la luce dorata del sole filtrava attraverso ciò che restava del tetto. Dalla torre occidentale, dove trovavano gli unici punti di appoggio sicuri, riuscivano a vedere la stradina che si snodava verso le lontane guglie di Limerick e il muro di pietra che la costeggiava quasi a tenerle compagnia. Dietro di loro si levavano le colline di Clare con le vette azzurre e purpuree ammantate di brume (...) Attraversò il cimitero soffocato dalle erbacce, con le sue croci contorte e con le misere lastre di pietra, quindi scavalcò il muro tenendo il capo girato per non vedere il tumulo ricoperto di rovi che stava vicino a un cancello oltre il quale quattro scalini portavano, attraverso un'umida oscurità, a una bara."




Il fascino "medievaleggiante" di Cassano Magnago e le Chiesette Campestri di Olgiate Olona e Gorla Minore

 Per merito di mia zia sono riuscita a vedere queste cose, che da sola non avrei potuto vedere per le difficoltà legate ai mezzi pubblici







Chiesa di S. Anna










La chiesetta campestre di Olgiate Olona










e la chiesetta campestre di Gorla Minore (Prospiano): Santuario Madonna dell'Albero