La Necropoli di Canegrate

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 Andando dalla salita detta "La Costa di San Giorgio" verso Canegrate, si passa prima la cappelletta "Dio ti vede" (purtroppo demolita. Nota di Lunaria) e proseguendo a circa 600 metri da questa, si trova a destra la chiesuola di Santa Colomba, di fattura settecentesca.










In vicinanza di questa chiesina, a 100 metri a Nord parallelamente alla ferrovia, nel 1926, venne trovata un'anforetta dalla quale uscivano delle ossicine bianche e un corredo in bronzo (pugnaletto, rotellina in lamiera di bronzo, due aghi crinali in bronzo) oltre che un vaso in terra scurissima impastata con fibre vegetali sminuzzate e granelli di silice. Sia la tecnica di fattura e di materiale del vaso che si assomiglia in modo particolare a quelli del sepolcreto della Scamozzina (Castelfranco, il sepolcreto della Scamozzina, presso Albairate, Milano)



All'epoca era costumanza deporre vasi a coppia accompagnati dal corredo funerario in solo bronzo. Anche alla Scamozzina come a Canegrate compaiono i pugnaletti, gli aghi crinali con la spiralina d'ornamento. Il pugnale con i bordi rivoltati (particolarità che hanno solo gli attrezzi della prima età del bronzo) è l'elemento che caratterizza i corredi.

I ritrovamenti a non più di 100 metri dalla chiesetta di Canegrate rivelano che un luogo di culto nell'epoca preistorica era esistito e attraverso i secoli si era conservato e tramutato in luogo di culto cristiano.

Anche il fatto di ritrovarsi a 82 metri dalla ferrovia potrebbe raccordarsi ai ritrovamenti gallici e gallo-romani fatti durante la costruzione della ferrovia, dei quali si è perduta la nozione del luogo.