Introduzione a Gaston Leroux e ai suoi racconti macabri
Gaston Leroux nacque a Parigi nel 1868, unico figli di genitori benestanti. Fu un bambino molto vivace, più tardi coinvolto in certi guai con la gendarmeria locale. Nel 1890 riuscì a trovare lavoro come giornalista di cronaca giudiziaria, ma il suo vero interesse era il teatro. Questa passione lo spinse a scrivere commedie, ma solo quelle scritte in collaborazione con autori più esperti ebbero successo. Tra queste, va citata "Alsace" scritta con Camille Dreyfus e messa in scena, e "Le Lys", scritta con Pierre Wolff. "La Maison des Judges", un dramma in tre atti che Leroux scrisse da solo, fu rappresentato all'Odéon e si guadagnò il plauso della critica rimanendo in cartellone per ben sei mesi.
Iniziò poi una serie di viaggi, dalla Finlandia al Mar Caspio, dall'Italia al Marocco. Spesso, per evitare la diffidenza dei locali, si travestiva con gli abiti tipici.
Fu nei primi anni del Novecento che iniziò a scrivere storie del terrore.
I suoi primi lavori, come "La Doppia Vita di Teofraste Longuet" (ispirato a Dottor Jekyll e Mister Hyde) e "La battaglia invisibile", basata sulla storia di un megalomane che si appresta alla conquista del mondo, lo fecero conoscere come narratore emozionante e avvincente.
Il 1907 fu l'anno in cui raggiunse i primi successi mediante la pubblicazione del "Mistero della Camera Gialla", che viene considerato uno dei classici del genere poliziesco. La maestria con cui viene manipolata la trama e il limpido raziocinio che la caratterizza lo rende ineguagliabile.
Altro successo fu "Il profumo della dama in nero".
La seconda e più importante opera fu "Il Fantasma dell'Opera" che apparve a puntate su giornali francesi, inglesi e americani.
Leroux era stato ispirato a scrivere questo racconto durante una delle sue numerose visite al Teatro dell'Opéra di Parigi. Aveva sentito raccontare la leggenda dell'uomo misterioso che si dicesse vivesse negli antri sotterranei dell'edificio e che era indicato come il responsabile di alcune strane morti.
Leroux sfruttò al meglio i diciassette piani dell'edificio, il vasto labirinto di scale e corridoi, gli innumerevoli camerini, capaci di ospitare oltre 500 figuranti.
Il fatto che i livelli più bassi del palazzo fossero vasti e vuoti, raramente visitati, rendeva la storia ancora più eccitante. Con "Il Fantasma dell'Opera" Leroux raggiunse l'apice delle sue capacità letterarie. Benché sviluppasse più tardi un'altra creatura affascinante, il mago Chéri-Bibi, niente riuscì veramente a raggiungere le vette di quest'opera.
Produsse anche altri romanzi nello stesso genere: "Baloo", "L'uomo con la penna nera", "L'uomo che tornò dall'Oltretomba", "Il segreto della notte", "La sposa del Sole", "L'uomo dai Mille Volti" e "La sedia maledetta". Scrisse anche brevi racconti macabri ("Una storia terribile", "Il mistero dei quattro mariti", "La locanda del terrore", "La donna con il collare di velluto", "Scritto in lettere di fuoco", "Il museo delle cere")