Il "Casino Gotico"

CASINO GOTICO, PROPRIETà DEL COMUNE DI PARATICO (BS)


Il 25 e 26 aprile 1832 Vantini eseguì i disegni di un "Casino Gotico d'Uccellanda" per il conte Alessandro Della Bianca nella "campagna di Rivatica", dove si recava nei giorni seguenti per dare istruzioni sulla costruzione e per stendere il rilievo di una casa presso la filanda di Paratico da trasformare in residenza padronale.
La palazzina neogotica è un padiglione a due piani, con una fascia decorata a motivi geometrici, le porte d'ingresso su ogni lato (due laterali a serliana) sormontata da un piccolo arco a sesto acuto. Una sorta di abside con cinque finestre chiude il quarto lato del casino, dando forma a una loggia superiore con colonnette dai capitelli decorati che seguono le trifore dei fianchi e della facciata. Il tono pittoresco dell'architettura è accentuato da una serie di archetti tribolati nella fascia del sottotetto.







Il parco della villa, allora non diviso dalla strada, si estendeva fino a comprendere l'uccellanda.
Tra la fine di luglio e la prima settimana d'agosto del 1832 l'architetto è impegnato nel progetto di trasformazione della filanda prospiciente il lago. I disegni comprendono il rilievo di una casa con corridoio centrale, due cortili (uno dei quali chiuso dai tre portici della filanda) le scuderie, la stalla dei buoi, i magazzini, il brolo e l'orto: nei pressi l'abitazione del fattore caratterizzata da una torretta d'angolo.


Vantini propone diverse soluzioni: in una il corpo residenziale è rivisto nella pianta e nel prospetto senza aumento della superficie complessiva; i toni sono quelli di un severo palazzo neoclassico a due piani e mezzanino, compostamente ridisegnato attraverso il bugnato, il balcone centrale con porta-finestra ad arco e una teoria di finestre modanate. Il cortile porticato viene interpretato verso l'esterno come una struttura militare con un portale bugnato all'ingresso, una torrea base quadrata e finestre semicircolari (una seconda versione prevede il muro di cinta a bugne). Tra i disegni si conserva anche il progetto di una grande cantina a pianta circolare, sotto le cui ampie volte sono disposte le botti. Vi è poi una soluzione estesa all'intera proprietà: mantenuto l'ingombro della casa pre-esistente come corpo centrale, Vantini immagina una monumentale "villa al lago" da cui si dipartono due ali simmetriche in sostituzione dei portici della filanda, dei magazzini e delle scuderie. All'interno, la tipica successione di lussuosi ambienti: un salone, lo studio con armadi, un salotto per la conversazione, la sala da pranzo, una cappella privata, le camere, la cucina, la dispensa, la credenza e la legnaia.
Tuttavia il progetto non è realizzato, tanto che Vantini annota: "Conte della Bianca: briccone che non mi ha pagato mai neppure le spese dei viaggi"