"Tutti gli uomini hanno una segreta attrazione per le rovine", scrisse Chateaubriand.
Le rovine sono testimoni di una grandezza e del suo inevitabile sfacelo. Roma è l'ispiratrice per eccellenza del culto delle rovine.
è Baldassarre Castiglione a celebrare in un sonetto le rovine:
Superbi colli, e voi sacre ruine
che 'l nome sol di Roma ancor tenete
Ahi che reliquie miserande avete
di tant'anime eccelse e pellegrine!
Percy Bysshe Shelley scriveva: "Su, vai a Roma che è insieme il paradiso, la tomba, la città e il deserto; e passa dove le rovine s'ergono come montagne frantumate, e le gramigne fiorenti e le piccole selve profumate vestono l'ossa nude della desolazione, finché lo spirito del luogo guiderà i tuoi passi a un declivio il cui accesso è verdeggiante, dove come il sorriso di un bambino fra l'erba sopra i morti si distende una luce di fiori sorridenti"
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