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"Il turista che percorre la strada vigentina costeggiando a ritroso il Naviglio Grande, da Porta Genova verso Abbiategrasso, all'altezza di queste città, sull'incrocio della strada che porta a Motta Visconti, trova Morimondo, Abbazia del XII secolo, una delle tante ricchezze artistiche della Lombardia, anche se meno famosa della Certosa di Pavia e dell'Abbazia di Chiaravalle.
Marimondo è posto in una vasta conca ondulata; un tempo la conca raccoglieva le acque circostanti, era coperta di paludi e di acque putride tra i canneti e le sterpaglie che rendevano l'accesso pericoloso; il 10 ottobre 1134 dodici monaci cistercensi guidati da un abate si stabilirono proprio in questo luogo; solo dopo molti sforzi venne trasformata in una terra feconda.
Perché si chiama Morimondo? è presto detto. I primi monaci che gettarono le basi dell'abbazia non erano lombardi ma francesi e provenivano da un'altra abbazia cistercense situata nell'altipiano di Langres, non lontano da sorgenti della Mosa. Il luogo era paludoso e veniva chiamato Moiremont; "Mora" è una parola della bassa latinità che significa "palude"; il francese l'ha conservata nella parola "Marais", l'inglese in "Morass", il tedesco in "Moor". Moiremont voleva dire "Monte della palude."
I monaci giunti da Moiremont, sia per il ricordo dell'abbazia da cui provenivano, sia per la somiglianza del luogo, vollero chiamarla con un nome che ne mantenesse un legame.
Non si può neanche escludere una ragione mistica, visto che le abbazie cistercensi avevano nomi simbolici. "Moiremont" divenne "Morimond" e poi "Morimondo", ma alludeva anche al "Moritur Mundus", "Muore il mondo", visto che quella zona era veramente disabitata, fuori dal mondo.
La prima sede dei pellegrini francesi non fu il luogo ove sorge l'abbazia, ma Coronate, sulla strada che da Abbiategrasso porta a Pavia.
Coronate, oggi, è un aggruppamento di poche case e ha un antico edificio dalle mura robuste che forse era un fortilizio posto sul ciglio del fiume a difesa dei guadi.
I documenti antichi parlano di un castello e di una chiesa che esistevano a Coronate: in tempi difficili il castello poteva rappresentare un buon riparo e fu per questo che i monaci lo scelsero; dopo aver terminato la loro maggior casa nel campo di Fulcherio da Besate, le diedero il nome di "Morimondo nuovo", restando "Morimondo vecchio" la zona di Coronate."