Stralcio sepolcrale da "Fantasie Selvagge" di Heather G. Pozzessere

 

"Fantasie selvagge" di Heather G. Pozzessere: Alyssa non era mai stata al castello di Fairhaven, ma appena lo scorge in tutta la sua imponenza, sente di appartenere a quel luogo sinistro e incantato. Chi è l'uomo che l'attende per accompagnarla al castello?

Commento di Lunaria: Il miglior racconto della trilogia, non tanto per la trama (che si appiattisce ed è priva di mordente) quanto per la scenografia dove si svolge la vicenda, che rimanda a classici del Gotico come Walpole e Ann Radcliffe (anche se le descrizioni gotiche sono ridotte all'osso, purtroppo). Le scene migliori sono quelle ambientate nel cimitero.

Qui uno stralcio: "Alyssa si vestì e scese al pianterreno. Il sole stava calando verso l'orizzonte e i suoi raggi radenti pennellavano d'oro i boschi lontani. Desiderosa di ammirare il tramonto, uscì dal castello e si diresse verso il retro. Nella luce diafana vide un piccolo cimitero che in precedenza non aveva notato e fu attirata dal suo aspetto misterioso. Anche in lontananza si notavano delle statue non ancora corrose dal tempo. Erano angeli che si ergevano ad ali spiegate sulle tombe più recenti. I sepolcri più vecchi mostravano le pietre rugose e la cripta di famiglia aveva un'aria imponente. Nella luce che andava diminuendo con rapidità, il cimitero appariva desolato e pieno di ombre. Alyssa avanzò di qualche passo tra i tumuli e poi si fermò di colpo. Qualcuno stava entrando nella tomba principale. Socchiuse gli occhi per riuscire a vedere più distintamente e si accorse che l'uomo era Darryl. Cominciò a correre verso di lui, ma inciampò su una pietra che parve erompere dal terreno per ostacolare il suo passo, e lei cadde in ginocchio accanto ad una tomba sovrastata da una croce. Sul marmo era inciso il nome Evigan in lettere dorate. Il sole tramontò di colpo e la notte scese ad ammantare la terra. Alyssa si sentì percorrere da un brivido. "Darryl?", chiamò in tono sommesso. Non ottenne risposta. La porta della cripta era aperta e cigolava sotto la spinta del vento notturno. Imponendosi di mostrarsi coraggiosa, scese i pochi gradini ed entrò nella cappella. Dentro, il buio era meno denso e lei vide file e file di scaffali sostenuti da piedistalli di marmo sui quali erano adagiate delle bare."