Un racconto di Renée Vivien (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2021/01/renee-vivien.html), tratto da “La Dame à la Louve”, pubblicato nel 1904, tradotto in italiano, per la prima volta, da Andrea.
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IL VELO DI VASTHI (Tratto da "La Dame à la Louve", 1904)
“Innocente come il Cristo, che è morto per gli uomini, ella si è sacrificata per le donne”, FLAUBERT “La tentazione di Sant'Antonio”
La regina Vasthi preparò un banchetto per le donne nella casa del re Assuero. La corte del palazzo rifulgeva al pari di un tramonto. Il pavimento di madreperla e di pietre nere era insanguinato di rose. Le colonne di marmo erano inghirlandate di dature. (https://erbemagiche.blogspot.com/2015/03/aconito-e-stramonio.html) Sopra letti d'oro fremevano le cortine verdi, azzurre e bianche, attaccate da cordoni di bisso ad anelli d'argento.
Il banchetto durò sette giorni. Gli schiavi versavano da bere in vasi di malachite, variamente cesellati, e il vino regale scorreva a profusione.
Il settimo giorno, Vasthi, circondata dalle principesse di Persia e di Media e dalle mogli dei grandi e dei capi di provincia, ascoltava le Musicanti. Esse cantavano la potenza e la saggezza delle regine dell'India, che hanno come amanti i serpenti glauchi.
Vasthi era bella in viso come la notte. Le sue orgogliose sopracciglia disegnavano un arco trionfale. Le sue palpebre si abbassavano, solenni come le palpebre violette del Sonno. E i suoi occhi neri, dove l'Etiopia sfavillava tutta intera, erano vasti paesi ignoti. Le Musicanti tacquero. Una vecchia schiava ebrea raccontò la leggenda di Eblis e di Lilith, colei che fu creata prima di Eva e che fu la Prima Donna.
“...E Lilith, sdegnosa dell'amore dell'uomo, preferì l'abbraccio del Serpente. È per questo che Lilith è castigata nei secoli. Qualcuno l'ha vista, nei chiari di luna melanconici, piangere sui serpenti morti. Ella è simile ai sogni sovrannaturali dei solitari. Ella tormenta di sogni il candore dei sonni. Ella è la Febbre, è il Desiderio, è la Perversità. In verità, Lilith è castigata nei secoli, perché niente sazierà mai la sua fame d'Assoluto.” (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/lilith.html)
“Avrei voluto essere Lilith”, pensò ad alta voce la regina Vasthi.
“Eblis, al pari della sua compagna mortale, è maledetto, oh sovrana. Eblis è l'astro decaduto che sprofonda nelle tenebre. Poiché ha sognato di essere l'Eguale di Dio.” (https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/magia-nera-iblis-e-black-metalla-scena.html)
“Avrei voluto essere Eblis”, pensò ad alta voce la regina Vasthi.
“Eblis è il primo dei vinti, oh sovrana...Poiché Eblis ha voluto l'Impossibile.”
“Amo i vinti,” mormorò Vasthi “Amo tutti quelli che tentano l'Impossibile”.
La vecchia Ebrea che aveva la conoscenza dei tempi sembrava raccogliersi. Vasthi fece a pezzi un loto rosa.
...Uno scoppio di risa scosse le colonne di marmo e fece tremare la madreperla e il porfido del pavimento. Erano i cortigiani, ubriachi per la magnificenza del re. Il re, il cui cuore era rallegrato dal vino, li incoraggiava. Vasthi abbassò le palpebre, per dissimulare il disprezzo in fondo alle sue pupille etiopiche. Le sue membra esalavano le piante aromatiche e l'olio di mirra e i profumi in uso fra le donne. Le cortine verdi, bianche e azzurre si scostarono...Vasthi si coprì il viso con un velo grigio, gemmato di berilli, che sembrava un crepuscolo marino.
I sette eunuchi che servivano davanti al re Assuero entrarono, con il loro passo silenzioso. Le principesse di Persia e di Media cessarono i loro sussurri e i loro mormorii...Essi si inginocchiarono ai piedi della regina Vashti e le comunicarono l'ordine del re Assuero. Vasthi li considerò, attraverso il velo grigio, con i suoi occhi simili agli occhi annoiati dei leoni.
Nel silenzio che seguì le parole dei messaggeri, si sentì sfogliare una rosa.
Vasthi si alzò dal letto d'oro e parlò, in piedi e regale: “Oh principesse di Persia e di Media, il re Assuero ha ordinato a Mehuman, Biztha, Harbona, Bighta, Abaghta, Zethar e Carcas, i sette eunuchi che servono davanti al re Assuero, di recare alla sua presenza la regina Vasthi, cinta della corona reale, per mostrare la sua bellezza ai popoli e ai grandi...”
Ci fu un silenzio ansioso. Quest'ordine del re Assuero era in verità una cosa che non aveva precedenti nella storia dei Persiani e dei Medi, né della storia dell'India, né nella storia degli etiopi. Poiché lo sguardo impuro degli uomini non deve profanare il mistero del volto femminile.
Vasthi continuò con voce molto lenta:
“Ecco la risposta della regina Vasthi al re Assuero: Quando la regina Vasthi ricevette dagli eunuchi l'ordine del re Assuero, la regina Vasthi si rifiutò di venire.”
Gli eunuchi si ritirarono. Tutti i volti erano cambiati. Una principessa persiana lasciò cadere la coppa nella quale aveva bevuto, e il vino del re si sparse sul porfido e sulla madreperla del pavimento...Il vino del re si sparse, rosso come una colata di sangue. La vecchia Ebrea si strappò la veste e si colpì il petto: “Sventura su di te e su di noi, oh regina!”
Rigida, e simile a una statua di marmo dagli occhi di pietre nere, Vasthi parlò così alle regine di Persia e di Media:
“Non mi scoprirò la fronte sacra davanti alla folla dei cortigiani ubriachi. Lo sguardo impuro degli uomini non deve profanare il mistero del mio volto. L'ordine del re Assuero è un oltraggio al mio orgoglio di donna e di regina”.
La vecchia Ebrea, afferrando un bruciaprofumi, si cosparse di cenere la testa bianca, e si lamentò. “La ribellione è una cosa funesta, oh regina! Pensa alla ribellione di Eblis... Pensa alla ribellione di Lilith...Pensa all'eterno castigo di Lilith e di Eblis!”
“Che importa!” disse allora la regina Vasthi.
Quindi pronunciò queste parole solenni:
“Non è solo pensando al re Assuero che ho agito...Poiché la mia azione giungerà a conoscenza di tutte le donne, ed esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si recasse in sua presenza la regina Vasthi, ed ella non vi è andata. E, da quel giorno, le principesse di Persia e di Media sapranno che non sono più le serve dei loro sposi, e che l'uomo non è più il padrone in casa sua, ma che la donna è libera e padrona alla pari del padrone in casa sua.”
Le principesse di Persia e di Media si alzarono e si guardarono con occhi nuovi, dove sfavillava l'orgoglio dell'essere affrancato.
La vecchia Ebrea si lamentava sempre...
Le cortine verdi, bianche e azzurre si scostarono una seconda volta. E i sette eunuchi del re Assuero riapparirono.
I sette eunuchi, Mehuman, Biztha, Harbona, Bighta, Abaghta, Zethar e Carcas, parlarono così alla regina Vasthi:
“Oh regina, quando il re udì la risposta della regina Vasthi al re Assuero, il re fu molto irritato, fu infiammato di collera. Allora il re si rivolse ai saggi che possedevano la conoscenza dei tempi. Aveva accanto a sé Carschena, Schethar, Admatha, Tarsis, Meres, Marsena, Memucan, sette principi di Persia e di Media, che vedono il volto del re e sono i primi nel suo regno. “Quale legge, disse, bisogna applicare alla regina Vasthi per non avere eseguito ciò che il re Assuero le ha ordinato per mezzo degli eunuchi?” Memucan rispose davanti al re e ai principi: “Non è solo riguardo al re che la regina ha agito male, è anche verso tutti i principi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. Poiché l'azione della regina giungerà a conoscenza di tutte le donne e le porterà a sdegnare i loro sposi. Esse diranno: ''Il re Assuero aveva ordinato che si recasse alla sua presenza la regina Vasthi, ed ella non è andata.'' E da quel giorno, le principesse di Persia e di Media conoscendo l'azione della regina Vasthi la riporteranno su tutti i capi del re: da qui, molto disprezzo e molta collera. Se il re lo trova buono, si pubblichi da parte sua e si iscriva fra le leggi dei Persiani e dei Medi, con proibizione di trasgredirla, un'ordinanza reale per mezzo della quale Vashti non apparirà più davanti al re Assuero, e il re darà la dignità di regina a un'altra che sia migliore di lei. L'editto del re sarà conosciuto in tutto il regno, per quanto grande sia, e tutte le donne renderanno onore ai loro sposi, dal più grande al più piccolo.”
Questo bando fu approvato dal re e dai principi.
Le principesse di Persia e di Media piangevano in silenzio.
Vasthi si alzò, e, con un gesto altezzoso, si tolse dai capelli la corona reale. Si tolse egualmente le perle dal collo, gli zaffiri pallidi dalle dita, i berilli dalle braccia e gli smeraldi dalla cintura. Si spogliò dei vestiti di bisso e di porpora, e indossò la tunica lacera della vecchia Ebrea. Poi si cinse la fronte di loti rosa, e si avvolse tutta nel suo velo crepuscolare.
“Dove vai, Padrona?” singhiozzò la vecchia Ebrea prosternata.
“Vado verso il deserto dove gli esseri umani sono liberi come i leoni.”
“Nessun uomo è mai tornato dal deserto, Padrona, e mai una donna vi si è avventurata.”
“Vi morirò forse di fame. Vi morirò forse sotto il dente delle bestie selvagge. Vi morirò forse di solitudine. Ma, dalla ribellione di Lilith, sono la prima donna libera. La mia azione giungerà a conoscenza di tutte le donne, e tutte quelle che sono schiave al focolare del loro marito o del loro padre mi invidieranno in segreto. Pensando alla mia ribellione gloriosa, esse diranno: Vasthi sdegnò di essere regina per essere libera.”
E Vasthi se ne andò verso il deserto dove i serpenti morti rivivono sotto i raggi della luna.