E se Giulietta e Romeo fossero stati vampiri?
Commento di Lunaria: Notevole Urban Fantasy, a tinte vampiresche, decisamente migliore di altri Urban Fantasy "più famosi", per trama, colpi di scena e bellissime descrizioni dei luoghi dove si svolge la storia, in primis la misteriosa Accademia di Evernight, descritta come una sorta di cattedrale gotica, (anzi, "mostruosità gotica di pietra, enorme e ingombrante", per citare le parole dell'Autrice) che cela nei suoi corridoi misteri e intrighi. Sono presenti un po' tutti i cliché degli Urban Fantasy e che le lettrici di questo genere si aspettano (anzi esigono) da questo tipo di romanzi, dai protagonisti teen agers all'ambiente scolastico dove sboccia l'amore (contrastato), da atmosfere leggermente venate da brividi a intrighi e complotti da sventare, ma vengono rinnovati da una cura per i particolari e per il linguaggio decisamente ricercato, a confine con la poesia.
"Evernight" mi è piaciuto davvero tanto, e lo metto tra i miei primi cinque Urban Fantasy preferiti, dopo la "Touched saga", Blood Magic" https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2021/12/blood-magic-di-tessa-gratton-urban.html e "RoseBlood". https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/12/roseblood.html
La saga di "Evernight" comprende anche "Stargazer", Hourglass (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2021/06/stargazer-recensione.html), "Afterlife" (spin off dedicato al personaggio di Balthazar)
Gli stralci più belli:
"Mentre sprimacciavo i cuscini, ebbi la strana visione di qualcosa che avevo sognato la notte prima, vivido e presente come se fossi ancora immersa nel sonno. Un fiore color del sangue. Il vento ululava fra gli alberi che mi circondavano, frustava i rami scompigliandoli. Il cielo sopra di me ribolliva di nuvole inquiete. Mi scostai dal viso le ciocche di capelli mosse dal vento. Desideravo soltanto guardare quel fiore. Ogni petalo imperlato di pioggia era scarlatto, slanciato, simile a una lama, come certe orchidee tropicali. Eppure il fiore era anche rigoglioso e pieno, avviticchiato al ramo come una rosa. Era la cosa più esotica e seducente che avessi mai visto. Doveva essere mio."
"Mentre mi allungavo a cogliere il fiore, la siepe ebbe un fremito. Il vento, pensai, ma mi sbagliavo. No, la siepe si espandeva così velocemente da vederla crescere a occhio nudo. Tralci e rovi spuntavano tra le foglie in un groviglio confuso. Prima che potessi scappare, la siepe mi aveva quasi circondata, murata fra rami, foglie e spine."
"Mi sento sempre osservata", raccontò. "Sempre. Persino quando sono da sola. So di sembrare pazza, ma è vero. A volte ho la sensazione che gli incubi continuino anche dopo che mi sono svegliata. A notte fonda sento tonfi, cose che strisciano sul tetto. Quando guardo fuori dalla finestra, te lo giuro, a volte vedo un'ombra che corre nella foresta. E gli scoiattoli.. li hai visti, vero? Hai visto quanti ne muoiono?"
"Per un po' restammo entrambi in silenzio. La luce della luna filtrava fra le foglie d'edera e Lucas mi era vicino quanto bastava a captarne il profumo: qualcosa che mi ricordava il cedro e il pino, come i boschi da cui eravamo circondati, come se in qualche modo facesse parte di quel luogo oscuro."
"Capisco che tu voglia sapere quant'erano diverse le cose all'epoca. Quanto le cose cambino. Ma noi non cambiamo, Bianca. è l'aspetto più inquietante. è il motivo per cui tanti continuano a comportarsi da ragazzi anche dopo secoli. Non capiscono se stessi né il mondo in cui devono vivere. è una specie di adolescenza eterna. Non molto divertente. Strinsi le braccia per combattere i brividi scatenati dal freddo e dal pensiero degli anni, dei decenni e dei secoli che mi aspettavano, mutevoli e incerti."
"Il cambio di stagione non fu d'aiuto. L'architettura gotica della scuola era stata ammorbidita almeno un po' dalla vegetazione rigogliosa e dal verde dei prati in pendenza. Le finestre piccole e la sfumatura sinistra della luce non erano riuscite a filtrare del tutto lo splendore del sole di fine estate. Ora, invece, il tramonto arrivava prima ed Evernight sembrava più isolata che mai. Con il calare della temperatura, un freddo insistente strisciò nelle classi e nei dormitori, a volte sembrava addirittura che gli arzigogoli di brina sulle finestre fossero incisioni permanenti nel vetro. Persino le bellissime foglie d'autunno stormivano nel vento, ed era un rumore solitario, da mettere i brividi. Avevano già iniziato a cadere e a spogliare i primi alberi, che come artigli nudi graffiavano il cielo ingrigito di nuvole."
"Volevo che andasse oltre, che mi toccasse come sentivo il bisogno di essere toccata. La mia mente era annebbiata, quasi non riuscivo a pensare: c'era soltanto il mio corpo e ciò che esso esigeva da me. (...) Fermati, gridai a me stessa. Ma io e Lucas eravamo ben al di là del confine. Avevo bisogno di lui, subito. (...) Poi Lucas si lasciò andare, come senza vita. Era svenuto. (...) L'ampio squarcio che avevo aperto con i denti sul suo collo era scuro e umido sotto la luce della luna, scintillava come una chiazza d'inchiostro."