Commento a ''Narcisi'' di William Wordsworth

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William Wordsworth (1770 - 1850) insieme a Samuel Coleridge è considerato uno dei massimi fondatori e interpreti del Romanticismo Inglese.
Trascorse l'adolescenza a contatto con la Natura, che considerò sempre amica e madre confortatrice.
Le "Lyrical Ballads", pubblicate nel 1798, insieme al poeta Coleridge, sono considerate il manifesto del Romanticismo Inglese: i componimenti di Wordsworth esprimono una visione serena della Natura, quelli di Coleridge danno voce alla componente del sovrannaturale e al gusto del mistero (che da lì a poco inaugurerà la moda del romanzo Gotico. Nota di Lunaria)
I due poeti erano anche molto diversi per carattere: irrequieto, schiavo dell'oppio e tormentato Coleridge, più tranquillo e sistematico Wordsworth.
Tra le opere di Wordsworth oltre alla "Ballate Liriche" ricordiamo anche "Preludio" [*], un poema filosofico nel quale egli descrive la sua formazione spirituale e poetica, e "Poesie in due volumi".
I versi di Wordsworth trasmettono al lettore la vertigine provocata dal guardare fissamente e dall'evocare istanti che tutti possono vivere quotidianamente, ma che solo il poeta è in grado di captare ed esprimere. Si viene così a creare un rapporto speculare tra il poeta e il lettore: il primo prova un'emozione, la rivive a distanza di tempo e in tranquillità nella memoria, quindi la traduce in poesia; il lettore a sua volta leggendo la poesia riprova l'emozione descritta dal poeta, la custodisce nella sua memoria e può rievocarla a distanza di tempo.

[*] Versi tratti da "Il preludio" (1850)

 

Si è scrollato via,
come per miracolo si è scrollato via,
il peso di un me stesso innaturale,
l'oppressione di troppi giorni uggiosi,
giorni non miei, non fatti per me.
Lunghi mesi di pace (se parola così ardita
possa mai dirsi per la vita umana),
lunghi mesi di calma e gioia ininterrotta
mi si aprono davanti. Dove mi volgerò?
Strada, sentiero, campo aperto,
o sarà un ramoscello o altro oggetto portato
dalla corrente a indicarmi la strada?

It is shaken off,
as by miraculous gift 'tis shaken off,
that burden of my own unnatural self,
the heavy weight of many a weary day
not mine, and such as were not made for me.
Long months of peace (if such bold word accord
with any promises of human life),
long months of ease and undisturbed delight
are mine in prospect; whither shall I turn,
by road or pathway, or through open field,
or shall a twig or any floating thing
upon the river point me out my course?

A questo punto, volendo ormai trovare
sollievo alla precedente passione, andai avanti
piano, con passi noncuranti, e in breve venni
a un luogo verde e ombroso, dove sedetti
sotto un albero, contenendo volutamente i pensieri
e abbandonandomi a una più quieta felicità.
Era autunno, un giorno calmo e placido,
sufficientemente scaldato da sole che da due ore
declinava a occidente; un giorno
di nuvole d'argento, di luce sull'erba,
e - nel riparato boschetto dove giacevo -
di perfetto silenzio.

Whereat, being not unwilling now to give
a respite to this passion, I paced on
gently, with careless steps; and came, ere long,
to a green shady place, where down I sate
beneath a tree, slackening my thoughts by choice,
and settling into gentler happiness.
'Twas autumn, and a calm and placid day,
with warmth, as much as needed, from a sun
two hours declined towards the west; a day
with silver clouds, and sunshine on the grass,
and in the sheltered grove where I was couched
a perfect stillness.

La mente dell'uomo si compone come il respiro
e l'armonia della musica. Vi è un oscuro
invisibile lavorio che riconcilia
elementi discordi, e li fa muovere
in sintonia. Ah, che tutti
i terrori, tutti i primi dolori,
rimpianti, sconforti, abbandoni, che tutti
i pensieri e i sentimenti che sono stati istillati
nella mia mente, abbiano potuto comporsi
nella calma esistenza che è mia quando
son degno di me stesso! Sia lode al fine!

The mind of man is framed even like the breath
and harmony of music; there is a dark
invisible workmanship that reconciles
discordant elements, and makes them move
in one society. Ah me! That all
the terrors, all the early miseries,
regrets, vexations, lassitudes, that all
the thoughts and feelings which have been infused
into my mind, should ever have made up
the calm existence that is mine when I
and worthy of myself! Praise to the end!

Del clamore intanto
risuonavano i dirupi;
gli alberi spogli e i crinali ghiacciati
tintinnavano come ferro, mentre i colli lontani
in quel tumulto mettevano un suono estraneo
e melanconico non inosservato,
le stelle a oriente luccicavano chiare...

With the din, meanwhile,
the precipices rang aloud;
the leafless trees and every icy crag
tinkled like iron; while the distant hills
into the tumult sent an alien sound
of melancholy not unnoticed, while the stars
eastward were sparkling clear...

Le sabbie di Westmorland, le baie e i torrenti
dei rocciosi confini del Cumberland, sanno bene
- quando il mare deponeva l'ombra notturna
e alle capanne dei pastori sotto i dirupi
dava dolce notizia del sorgere della Luna -
come io indugiassi in fantasie di questo tipo,
avvolto nella tenerezza del pensiero...

The sands of Westmorelands, the creeks and bays
of Cumbria's rocky limits, they can tell
how, when the Sea threw off his evening shade,
and to the sheperd's huts beneath the crags
did send sweet notice of the rising moon,
how I have stood, to fancies such as these,
engrafted in the tenderness of thought...


"Daffodils", "Narcisi", è tratta da "Poesie in due volumi"

Erravo solo come nube
che alta fluttua su valli e colli,
quando a un tratto vidi una folla,
una schiera di narcisi muover a danza;
lungo il lago e sotto gli alberi
ne danzava nella brezza una miriade.

Lì presso danzavano le onde scintillanti,
in letizia dai narcisi soverchiate;
un poeta non poteva ch'esser lieto
in così ridente compagnia.
Mirando e rimirando, poco pensai
al bene che la vista mi recava:

ché spesso quando me ne sto coricato,
senza pensieri, o pensieroso, i narcisi
mi balenano all'occhio interiore
che rende la solitudine beata,
e allora mi si ricolma il cuore
di piacere, e danza con loro.


I wandered lonely as a cloud
that floats on high o'er vales and hills,
when all at once I saw a crowd
a host of golden daffodils,
along the lake, beneath the trees,
ten thousand dancing in the breeze.

The waves beside them danced but they
outdid the sparkling waves in glee:
a poet could not but be gay
in such a laughing company:
I gaz'd - and gaz'd - but little thought
what wealth the shew to me had brought:

for oft, when on my couch I lie
in vacant or in pensive mood,
they flash upon that inward eye
which is the bliss of solitude;
and then my heart with pleasure fills,
and dances with the daffodils.


La lirica riassume alcuni degli aspetti più significativi del Romanticismo Inglese: il poeta descrive una luminosa distesa di narcisi dorati che egli ha visto un giorno mentre vagava solitario per la campagna. Il loro piegarsi sotto il soffio lieve del vento primaverile ha la leggerezza di una danza spumeggiante e si armonizza col movimento delle onde che lambiscono la pioggia.
A distanza di tempo, mentre è disteso sul letto, improvvisamente la visione della marea ondeggiante dei narcisi riaffiora alla sua memoria suscitando in lui una sensazione di gioia e di leggerezza.

Tre sono gli elementi che caratterizzano la lirica:

- il soggettivismo
- la visione vitalistica della Natura
- la capacità della memoria di riaccendere e fissare un'esperienza emotiva.

La parola con cui il componimento inizia è "I", io, che enfatizza il carattere soggettivo e personale dell'esperienza del poeta; tale sensazione è rafforzata da "lonely", solitario.
Attraverso la rievocazione memoriale compiuta in solitudine, il poeta richiama alla mente l'immagine che gli ha provocato gioia ed emozione.
La natura appare vivificata: i narcisi danzano al vento, le onde del lago accompagnano la loro danza; il vagare senza meta del poeta è paragonato a quello della nuvola; la Natura stessa viene antropomorfizzata: ai narcisi e alle onde viene attribuito un sentimento umano: la gioia. La moltitudine ondeggiante dei narcisi dorati comporta una fusione tra l'Io del poeta e la Natura.
Una volta solo, ripensandoci, le immagini rimaste nell'animo del poeta, riaffiorano con la stessa vitalità del primo momento.

Il tema del personaggio che vaga in mezzo alla natura è abbastanza diffuso nella cultura romantica: basta citare il quadro di Caspar David Friedrich "Viandante sul mare di nebbia".

 

Nota di Lunaria: ma lo stesso tema era già presente in certa poesia rinascimentale italiana. Cito l'autore più rappresentativo: Luigi Tansillo





E freddo è il fonte, e chiare e crespe ha l'onde
e molli erbe verdeggian d'ogn'intorno (1),
e 'l platano coi rami e 'l salce, e l'orno
scaccian Febo (2), che il crin talor v'asconde:
e l'aura appena le più lievi fronde
scuote; sì dolce spira al bel soggiorno [...]

(1) Dappertutto, lungo le rive
(2) Il Sole


Strane rupi, aspri monti, alte tremanti
ruine, e sassi al ciel nudi e scoperti (1),
ove a gran pena pòn (2) salir tant'erti
nuvoli in questo fosco aere fumanti;
superbo orror, tacite selve, e tanti
negri antri erbosi in rotte pietre aperti (3);
abbandonati a sterili deserti,
ov'han paura andar le belve erranti;
a guisa d'uom, che per soverchia pena
il cor triste ange (4) fuor di senno uscito,
sen va piangendo, ove il furor lo mena (5),
vo piangendo io tra voi; e se partito (6)
non cangia il ciel, con voce assai più piena
sarò di là tra le meste ombre udito (7)

(1) Senza vegetazione
(2) Possono
(3) Scavati
(4) Angoscia
(5) Lo porta
(6) E se non muta la sua decisione
(7) Defunti


"Che i campi il giorno d'ombra e d'orror cinga..."

Valli nemiche al Sol, superbe rupi che minacciate il ciel, profonde grotte, d'onde non parton mai silenzio e notte,
sepolcri aperti, pozzi orrendi e cupi,
precipitati sassi, alti dirupi,
ossa insepolte,
erbose mura e rotte d'uomini albrgo ed ora a tal condotte
che temon d'ir fra voi serpenti e lupi
erme campagne, abbandonati lidi,
ove mai voce d'uom l'aria non freme,
Ombra son io dannata a pianto eterno,
ch'a piagner vengo la mia morte
fede e spero al suon de' disperati stridi,
se non si piega il ciel, muovere l'Inferno.