Poesia inedita di Ugo Foscolo, (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2013/05/dei-sepolcri-i.html) datata 1796, dedicata a Lunaria, la Donna amata dal Poeta.
Sparge la Notte le sue Ombre taciturna
le selve tinte di violaceo ammanto
spetri (1) sanguinosi rosseggian tra l'urna,
lampeggia livido di procella (2) l'aere:
Qui Sorge Lunaria, coi crin disciolti (3)
al riverbero crepuscolare
e di cipressi in lagrimoso duol (4)
rendon trista la campagna de' Morti
le illacrimate sepolture,
orror fra gli alberi,
fra le tamerici e i dumi (5)
sol vedesi la funerea surnia (6)
svolazzar rinnegando la Luna.
E io, sempre fuggendo
di donna in donna, (7)
ora gemo, ora sospiro,
Lunaria, Lunaria, Lunaria!
Querele, (8) le mie, ininterrotte.
Mormorar, io sento,
il suon leggiadro del Passo di Colei
che fronda e fronda scuote
errando inquieta da un sepolcro all'altro.
Oh Lunaria!
Forse perché di una Dea
Tu sei l'Imago!
Sempre Ti mostri invocata.
Starotti (9) accanto,
in mezzo alle atre spelonche (10)
seguirotti (11).
Amore chiedi?
L'avrai.
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
sul freddo funereo marmo,
non è forse l'amplesso d'amorosi sensi
più esaltante? (12)
Note:
(1) Spettri
(2) La tempesta
(3) Capelli disciolti
(4) Dolore
(5) Umili piante e spine
(6) La Surnia Ulula, un uccello della famiglia degli Strigidi; il Foscolo in "Dei Sepolcri" citerà l'Upupa.
(7) Chiaramente Foscolo evita tutte le altre donne, fuggendo da loro: desidera solo la Donna Amata, Lunaria.
(8) Lamenti
(9) Ti starò
(10) Grotte oscure
(11) Ti seguirò
(12) L'amplesso, il trionfo dell'Eros, sconfigge la morte, Thanatos.