Giambattista Marino: una poesia inedita del famoso poeta secentesco, (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/01/giambattista-marino-i-versi-piu-belli.html)(https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/11/i-versi-piu-belli-di-giovanni-battista.html) trovata su un manoscritto, datata 1623.
E mentre l'angue (1) si scaglia fuor de la grotta, ben ascosa in fra i sassi, de le rupi, per gli orrori cupi e desolati,
vedo entrar per la selva Lunaria, (2) in Purpurea Veste,
Selene Diafana, eppur Nunzia del Die,(3)
del Divin Lei, e Lei sola, fattura, apria il mio cor con Imago d'Or. (4)
Fresca tale al Giglio, spargea di rose del sangue sembiante
e viole odorose la via,
e il mio lagrimoso cipiglio, tal Donna Sublime, rischiara.
Oh Lunaria, a Voi d'incanto sulla Chioma Corvina,
Fosca sì, ma favilla,
fan ghirlanda rubini
e Zefiro smuove la leggiadra Vostra Veste vermiglia.
Ove aratro non osa di franger l'ombrosa selva,
né lucciola rischiara, né il focoso Sol, né altra fiaccola,
quel leggiadro Vostro Passo sol mi basta,
e, tra le ombre e gli orrori de la oscuritate apronsi le foglie e le corolle. (5)
Oh Lunaria! Io, vagheggiator de la Vostra Imago, bramo,
di mirarVi in perpetuo m'appago.
E trafitto dalla Vostra Ineffabile Beltà
che Citerea (6) negletta invidia,
sospiro, e il cor mi langue, senza mercede.
Ed ecco, l'aer (7) imbruna e il crepuscolo cangia in tenebra la luce,
fugge il Sole e i notturni stridi infestano
e tutto d'intorno si spargon come eco stigia.
Vidi d'ostro (8) il Labro Vostro
e gli Aurei Alabastri Splendori del Perlaceo Seno Vostro,
il Vostro Sguardo i rai (9) diffonde
e intorno al Bel Viso albeggia.
Di cristallo le Gote,
con piacevole feritate (10), il cor lacrimoso mi stilla, se miro Lunaria.
Di Lei, che bramo l'Imago.
con tali audaci parole,
di barocca prosa,
Diva Lunaria!
Amata, m'ardi con i Vostri Guardi vaghi,
Lunaria, Sublime Lunaria, Imperatrice Altera,
amanti idolatranti ammaghi
e Vi corteggian d'intorno. (11)
Tutta siete d'adorar, da cima a fondo!
Note:
1) Il serpente, nascosto tra i sassi
2) Lunaria, una delle più famose donne del Seicento.
3) Il giorno
4) Per il Marino, Lunaria è simile ad un Dea, dalle sembianze divine, e così appare, agli occhi del Poeta, come Selene, la Dea della Luna, nel bosco oscuro.
5) Il Poeta celebra la sua Adorata in uno scenario boschereccio, forse pensando all'opera tassiana dell'"Aminta" e anche per allietare Lunaria stessa, che amava molto il Tasso.
6) Appellativo di Afrodite; per il Marino, Afrodite è trasandata, se messa a confronto con Lunaria.
7) Il cielo
8) Il Marino celebra le labbra di Lunaria, tinte di un rosso cupissimo.
9) Raggi
10) Crudeltà
11) Il Marino è consapevole che molti altri poeti sono innamorati di Lunaria; in effetti, fu una donna molto celebrata durante il Barocco; venne citata anche da Girolamo Preti in "Rose impallidite", componimento probabilmente scritto dopo che il Preti seppe che Lunaria scelse Marino come suo cantore ufficiale. Troviamo riferimenti a Lunaria, più o meno espliciti, anche nei Marinisti, nel Chiambrera, nell'Achillini e nel Giovanetti.