Una poesia inedita di Vittorio Alfieri (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/07/vittorio-alfieri-rime-commento-la-dove.html), datata 1786, in Onore della Donna Amata, Lunaria.
Tal è la Vostra Bellezza Fatal,
Oh Lunaria,
in Crepuscolar Ammanto,
che a me brandite innante
come adunca falce.
Vibratela, su: me vedrete
con fiamma inestinguibil
d'Amor ardere per Voi.
E non mirarVi, questo sì,
questo chiamo aspra vicenda.
D'atri (1) sussurri mi rendete errante,
e il mio spirto s'inselva
in tenebre incessanti:
Notte, Atra Notte!, parmi. (2)
Deh, Diva Lunaria!
Chi'l crederia?
Costei caligin reca (3)
per il lugubre aere,
il vedi?,
Morte e Dumi (4) e Tosco (5)
sua ghirlanda funesta,
se (me stesso abborrisco!)
Lei volge la mano eburnea ad altri.
E Io L'amo.
Meco (6) è sempre Lei.
La Contessa d'Albany? Chi fu costei?
Altra Diva non veggo se non Lunaria.
Note:
(1) Oscuri
(2) Mi sembra
(3) Nebbia
(4) Spine
(5) Veleno
(6) Con me