In Memoria della donna amata dal Poeta che fu colpita da un fulmine mentre era seduta all'ombra di un albero
Piangete, ignude rupi, e voi piangete
rive solinghe della valle ombrosa,
e dalle cave tue grotte segrete
e a quel pianto rispondi, Eco pietosa;
e all'aperta pianura e alle tacenti
selve recate i miei sospiri, o venti.
Spento ogn'incanto è di natura, e manca
ai fior l'odore, il refrigerio all'ombra:
squallido verno le campagne imbianca
e di un tristo silenzio i boschi ingombra:
son le notti oscurissime, i dì foschi,
da che spenta è la Dea di questi boschi.
[...]
Là dove il fiume il margo tortuoso
di giunchi e di palustri alighe veste,
solea sedersi a' piè del più frondoso
arbore dell'ombrifere foreste,
nella stagione in cui chiedon le biade
la falce al mietitor che i campi rade.
[...]
Assisa in mezzo maestosamente,
apparìa come suol colma la luna
fra le minori stelle in notte bruna.
[...]
La notte che di nere ombre vestita
al memorando infausto dì precesse,
esser pareale ascosa entro romita
selva di piante verdeggianti e spesse,
ove nutrìa l'aura spirando alterna
l'ombre perpetue e la verdura eterna.
Ridea letizia sul sereno aspetto
delle innocenti vergini compagne:
quand'ecco un nuvol sovra i venti eretto,
che mugghiando scendea dalle montagne;
e ne gemea la terra, e orrendi crolli
davan le rupi ed i selvosi colli.
[...]
Le parea per la notte aver perduta:
e rimanea fra l'ombre spaventose
com'uom che teme ed erra in vie dubbiose.
[...]
Ormai tacete, o Dive, e deponete
l'inutil cetra al suo sepolcro allato;
tu sola, Eràto, col lugubre manto
vélati i lumi e desta l'arpa al pianto...
Vedi anche: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2023/12/le-poesie-macabre-di-giovan-luigi.html https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2023/12/ossian-nella-versione-di-giuseppe.html