Storie di Vampiri


Sangue, passione, morte. Nancy Kilpatrick, la regina dei vampiri, ci invita ad entrare nello spaventoso quanto affascinante universo delle creature della notte, specchio di quel lato oscuro della natura umana fatta di smania di possesso, bellezza, longevità. Dai racconti erotici a quelli umoristici, spaziando dal mito alla storia, l'acclamata scrittrice ci offre una galleria di personaggi dal fascino oscuro ed inquietante - morti viventi pallidi e trasognati, creature feroci dagli occhi gelidi, splendide fanciulle sanguinarie - lasciando che un brivido ci scorra lunga la schiena. Anche i più esperti scopriranno quante sorprese può ancora riservare la notte e quante forme straordinarie e sfuggenti possono assumere le inquiete creature che la popolano...
Amore e sesso tra vampiri bisessuali, omosessuali, eterosessuali...

Info sull'Autrice: Nancy Kilpatrick ha pubblicato diversi romanzi e racconti: "La Notte dei Vampiri", "La Guerra dei Vampiri", "La Rinascita del Vampiro", "Gli Amori del Vampiro"

Dal commento introduttivo

Nancy Kilpatrick crea mosaici. Le sue storie seguono raramente un andamento lineare e non si basano sui consueti elementi della narrativa horror, troppo spesso influenzata dal cinema, in cui il racconto culmina in un'unica sorpresa finale tanto scioccante quanto disgustosa. (...) La buona narrazione di una storia dell'orrore, perché se viene svelato troppo, l'orrore si perde. (...) Quando c'è sotto qualcosa di più di quello che viene mostrato, allora l'orrore assume quell'elemento di mistero che lascia un segno durevole nella mente del lettore, e il sospetto assillante che possa esserci qualcosa di più che un assortimento di vampiri, spiriti e altri pilastri della letteratura horror. E, cosa che sarebbe ben peggiore di un qualsiasi mostro là fuori, l'oggetto dell'orrore potresti essere tu. In questa antologia Nancy Kilpatrick mostra una quantità di trovate raccapriccianti che lasciano il lettore con la sensazione inquietante che la soluzione della storia potrebbe essere molto più complessa di quanto non sia parso all'inizio, che le tematiche superino i confini della narrazione. è in grado di instillare nella sua narrazione una sorta di incertezza che riflette le diverse ansie profonde che tormentano noi tutti, creando un potenziale che può condurre a qualsiasi cosa, dal fallimento delle relazioni alle catastrofi naturali. Sono gli strascichi delle sue storie a dar loro quel vigore speciale, sono quelle increspature lasciate irrisolte a far crescere e persistere le immagini. è la sua capacità di presentare queste implicazioni a distinguere la sua opera rispetto a quella di molti altri scrittori del genere e a darle una voce così caratteristica. (...) Queste storie hanno un loro obiettivo, ma è un obiettivo sempre connesso alla dimensione personale, alla miriade di esperienze individuali che conducono all'esperienza dell'orrore. (...) Il suo concetto di orrore è in continua evoluzione, e qui mostra i frutti della sua riflessione. La Kilpatrick è perfettamente cosciente del fatto che l'orrore è un fiore molto delicato che necessita di una mano attenta a sostenerlo. (...) Solleva la questione su quale sia la fonte dell'orrore: proviene dall'interno o dall'esterno, è autoprodotto o imposto dopo essersi generato da fuori? (...) Nancy Kilpatrick chiarisce in maniera sottile il fascino che gli esseri umani provano per il pericolo e per gli aspetti più oscuri della natura umana.
 
"I vampiri per me sono esseri complicati. Non sono più semplici cadaveri dissotterrati, tornati dalla morte (...) adesso riflettono il lato oscuro dell'umanità, quella parte perversa che abbiamo ignorato o dalla quale ci siamo nascosti, spazzandola via sotto il proverbiale tappeto. La parte che ci piace far finta che non esista. Ho sempre creduto che se noi, come specie, non ci ricongiungiamo o in qualche modo ci riconciliamo con il nostro lato oscuro, il nostro destino è segnato, e di questo possiamo incolpare soltanto noi stessi. Il vampiro per me è il riflesso dei nostri desideri oscuri: passione, longevità, potere, creatività, controllo. I vampiri sono molto simili a noi. Nel caso peggiore personificano le paure umane, la pazzia, il male." 



Da "Dramma della Passione"

"Cheryl sentiva l'energia che veniva drenata dalle sue vene, risucchiata attraverso il cuore e via dalla testa. Una luce fredda e argentea le esplose all'interno delle palpebre, raggelandole i pensieri. I suoi arti si fecero di ghiaccio e cominciarono a intorpidirsi. Si divincolò per allontanarlo, ma era più forte, come lei sapeva che sarebbe stato. Avrebbe potuto lasciarla in fin di vita."

"Sotto il bagliore irreale di una luna piena, Cheryl osservò l'ombra scura di Nightshade correre via tra le sepolture. L'ombra discese insieme tutti e tre i bassi scalini che conducevano alla silenziosa tomba, ma si fermò davanti alla porta di marmo grigio sovrastata dall'arcangelo Gabriele sospeso in volo. Sembrò indugiare, o magari si stava preparando all'arduo compito di entrare. (...) Quando fu abbastanza vicina, capì che si era nutrito, e parecchio, mentre si recava lì. I bianchi raggi di luna esaltavano i contrasti sulla sua pelle arrossata. Le sue labbra piene erano più scure di quanto non le avesse mai viste e gli occhi dorati come il sole erano penetranti. (...) Spinse verso l'interno la porta di marmo e scomparve nell'oscurità. Lei lo seguì. Il freddo all'interno del mausoleo, l'odore di decomposizione, il silenzio totale, tutto la riportava a quello che era successo poco tempo prima. Ebbe un attacco di claustrofobia e desiderò fuggire via da quella casa di morti. Lei stessa avrebbe dovuto essere morta, o era forse morta? Non ricordava di essere morta. Ciononostante adesso sembrava quasi che non sarebbe morta mai più. Forse proprio quella consapevolezza rendeva quel posto tanto attraente quanto terribile. E poi c'erano i resti di Aleron."

"Le mani di Nightshade corsero lungo i suoi avambracci e li serrarono. Le sollevò le braccia incrociandole sopra il petto per poi raddrizzarle la schiena. La testa di lei ricadde sulla sua spalla. Le alzò il polso destro portandoselo alla bocca e lei sospirò, pregustando quell'oscuro bacio. Invece fu travolta dal dolore."

"Dalla bara si levò del fumo. Cheryl rimase a guardare pietrificata. Era come se il freddo sangue fosse stato sparso su una griglia rovente. Cominciò a friggere. Vapori acri si sollevarono nell'aria annebbiando la stanza, cingendoli in una densa foschia. L'aria si fece gelida, intrisa del puzzo di putrefazione. L'edificio rimbombò sotto i loro piedi. Batté i denti in maniera incontrollata, gli arti si fecero insensibili. Un ringhio basso le trasformò i nervi in acqua ghiacciata. Qualcosa di oscuro si sollevò nella nebbia e assunse una forma spettrale. Due cerchi grigi, morti, con un nucleo ardente, perforarono quella nebbia. Come se fosse soffiato un vento innaturale nella cripta, la foschia si diradò."

Vedi anche: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/01/la-setta-dei-vampiri-gli-stralci-piu.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/01/intervista-col-vampiro-caccia-al.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/09/potenti-vampiri-e-loro-amanti.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/12/il-diario-del-vampiro-il-risveglio.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/09/il-vampiro-nella-letteratura-e-nella.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/08/il-vampiro-nella-storia.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/06/gotico-di-sangue.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/05/il-vampiro-di-new-york.html

Nancy Kilpatrick e la copertina originale del libro: