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Odore di violette. Questo dovrebbe mettere in allarme i vostri sensi e spingervi a fuggire a perdifiato fuori dal parco, il più lontano possibile da quella donna. Ebbene sì, chi decide di attraversare il Parco Sempione d'inverno non pensi di essere al sicuro. Magari è anche una di quelle notti in cui improvvisamente cala una nebbia da non vedere dove mettere i piedi. Proprio in queste condizioni si racconta che compaia ai più incauti la dama del parco.
è una donna interamente vestita di nero. Il volto coperto da un velo di organza scura. I suoi passi non fanno rumore sul brecciolino dei vialetti del parco, quasi, anzichè camminare, volasse sfiorando il terreno. Odore di violette e un freddo più intenso di quello che già l'inverno porta con sé. Questi i sintomi che annunciano qualcosa di strano. Anche se non potete vederla in viso, la donna emana bellezza e fascino. Dal suo corpo si sprigiona qualcosa di infinitamente attrattivo e allo stesso tempo immensamente triste. Dovreste allontanarvi, ma ormai lei è troppo vicina. Fissate i contorni del volto, che appena si intravedono da dietro il velo, e il vostro cuore è già suo. Come lo fu il cuore di decine, se non centinaia, di passanti prima di voi.
La dama allunga una mano, gelida come la morte, afferra la vostra e vi conduce lungo i viali del parco. Provate a guardare la strada e a ricordarla. Sarà impossibile. Chi prima di voi è caduto vittima di questo sortilegio non è più riuscito a ritrovare la strada fatta con la donna. La strada che conduce alla sua villa.
Al suo interno, tra candele e pareti listate a lutto, vi lancerete con lei in un vortice di danze, senza mai guardarla in volto. Anche quando vi condurrà in camera e vi spoglierà, il suo volto continuerà a restare coperto. Solo quando sarà nuda vi permetterà di vedere che cosa c'è sotto l'organza del velo.
Chi ha vissuto questa esperienza, difficilmente è rimasto sano. Alcuni, visto il teschio morto che sostituisce il volto della donna, si sono dati alla fuga e non hanno più ritrovato la serenità. Ma peggio è andata a coloro i quali, nonostante il teschio, sono rimasti innamorati e affascinati dalla donna, tanto che hanno trascorso il resto della loro esistenza vagando per il parco alla ricerca della villa della loro amata.
I primi racconti relativi alla dama del parco risalgono alla fine dell'Ottocento. I milanesi presero molto sul serio la leggenda e soprattutto la pazzia di chi veniva irretito nel parco di notte, e organizzarono decine di spedizioni per trovare la misteriosa villa della donna. Ovviamente mai nessuna ebbe successo.
Ma Milano è una città traboccante di fantasmi.
Come ogni città ricca di storia, la maggior parte dei suoi fantasmi riguarda fatti di sangue accaduti in passato.
Al Castello Sforzesco, per esempio, di notte è possibile incrociare lo spettro di Ludovico il Moro che, con ancora nelle mani i gioielli del suo tesoro, cerca di sfuggire alla congiura che porterà alla sua caduta.
Bona di Savoia la potreste invece vedere a una finestra, che piange per la perdita dei suoi congiunti. Le sue urla si mescolano a quelle di Beatrice d'Este che sta morendo dissanguata dopo aver dato alla luce suo figlio. Sotto il portico dell'Elefante a molti è capitato di vedere invece Isabella d'Aragona che corre a prendere il veleno con cui cercherà di uccidere gli Sforza. Sempre al castello alcuni raccontano dello spettro di Isabella di Lampugnano che, divertita, fa scherzi ai turisti. Si tratta del fantasma di una strega torturata e uccisa con l'accusa di aver mangiato dei bambini.
Altri ancora sono i luoghi in cui nere figure si aggirano per la città: in corso Monforte le ombre a volte si piegano e si contorcono fino ad assumere sembianze femminili. Decine, centinaia di donne. è la processione delle mogli e delle figlie dei catari fatti sterminare da Ariberto di Intimiano, vescovo di Milano, che fece bruciare i loro corpi proprio in corso Monforte.
Nelle sale della Pinacoteca Ambrosiana, davanti alla teca che contiene la ciocca di capelli che Lucrezia Borgia aveva donato a Pietro Bembo, come pegno d'amore, lo spirito della donna armeggia per tirare fuori i capelli. Ogni notte Lucrezia li pettina e poi li rimette al loro posto. Questo è il motivo, inspiegabile per molti ricercatori, per cui a distanza di secoli quei capelli sono ancora morbidi e belli, come se fossero stati tagliati solo ieri.
A Brera le telecamere hanno invece ripreso una figura circonfusa di luce che ha fatto scattare tutti gli allarmi.
Riguardando il filmato una figura femminile emerge dal quadro "Ninfa dei boschi" di Bernardino Luini. La figura si volta, indica il quadro e poi scompare lungo i corridoi. Quando l'opera di Luini fu esaminata ai raggi X ci si accorse che era stato dipinto sopra un quadro più antico del XII secolo. La cosa assurda è il soggetto di questo quadro, un oggetto discoidale adagiato in un campo con intorno figure umanoidi con quattro braccia. La rappresentazione di un atterraggio alieno di quasi mille anni fa? Non lo sapremo mai visto che oggi il quadro è scomparso e gli stessi responsabili di Brera non sanno che fine abbia fatto.
Ma gli spettri di Milano non appartengono solo a personaggi famosi e noti.
Decine di fantasmi di poveri disperati camminano per le vie della città addormentata. In piazza Maggi si aggira lo spirito di un anziano morto pazzo al manicomio della Senavra (che si trova poco distante, in corso XXII Marzo). Il fantasma segue i passanti. L'unico modo per liberarvi di lui è gettarvi qualche moneta dietro alle spalle. Inspiegabilmente, compiuto questo gesto, lo scalpicciare dei passi dietro di voi cessa improvvisamente.
In via Aldini parecchi testimoni hanno raccontato un episodio molto inquietante. Un uomo anziano, descritto come un pazzo, si getta all'improvviso in mezzo alla strada per farsi investire. Dopo la frenata e la comprensibile paura, di lui non resta nessuna traccia. A volte lo si vede ricomparire alcuni metri più in là, raccolto in preghiera, davanti a un'udicola dedicata alla madonna immacolata. Sembra si tratti dello spettro di un anziano morto al Palazzolo, l'ospizio per barboni, costruito lì vicino da Luigi Palazzolo all'inizio del Novecento. In via Macenate non è raro imbattersi invece nello spettro di un uomo in giubbotto di pelle, sciarpa bianca e occhialoni. è un aviatore che sta cercando gli stabilimenti della Caproni (storica ditta costruttrice di aerei) che sorgevano proprio in questa via.
E ancora, davanti alla chiesa di Santa Maria del Suffragio si vedrebbero oscure figure camminare in cerchio. Le urla di un uomo murato vivo proverebbero ogni notte dal campanile della chiesa di Santo Stefano. Un monaco comparirebbe dalle parti del Cimitero Monumentale, continuando ad inveire e urlare contro l'immoralità dei costumi odierni. Una donna nuda si mostrerebbe ai passanti in Porta Vittoria.
Non solo di uomini sono gli spettri di Milano. In via Cadore molte testimonianze parlano dello spirito di un grosso cane nero che avrebbe la malaugurata abitudine di alitare acetilene sui passanti.
Vedi anche: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/08/il-fantasma-di-bianca.html
http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/08/i-fantasmi-del-castello-di-trezzo.html
http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2016/11/la-chiesa-dei-morti.html
http://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/07/fantasmi-in-italia.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/07/fantasmi-elenco-di-celebri-apparizioni.html