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LA DAMA BIANCA DI POPPI (AREZZO, TOSCANA): MATELDA
Da una leggenda trascritta nel 1925 da Gattesco Gatteschi:
"è mezzanotte e riddano
l'anime uscite fuor di sepoltura.
è mezzanotte e sulla torre squallida
si leva paurosa una figura;
par che le pieghe diafane
tutta l'avvolgan in funereo velo.
Su per la torre lentamente s'agita,
striscia, si allunga e quasi tocca il cielo,
la luna intanto illumina
quel notturno fantasma vagabondo;
volto di donna con occhiate livide
spicca del cielo sopra il cupo fondo.
A quella vista tremano
i contadini e abbassano la voce,
facendo in fretta il segno della croce."
Molti affermano di aver visto il fantasma della bellissima Matelda, detta Telda, che appare intorno al rudere della prima abitazione dei conti Guidi, detta "Torre dei Diavoli". Il fantasma di Matelda gira una o due volte, correndo attorno alla torre, senza mai entrare nel castello; sale verso il giardino, scomparendo nel verde, per riapparire nei dintorni della torre o delle falde della collina di Poppi. Matelda è detta "La Dama Bianca", perché appare completamente vestita di bianco. A volte appare insieme a dei cavalieri, guelfi o ghibellini, morti nella piana di Campaldino.
Matelda era una bellissima dama del XII secolo; crudele, orgogliosa e desiderosa di essere la prima in tutto, anche nel numero degli amanti, che venivano uccisi a tradimento, gettati in pozzi irti di lame. Un giorno arrivò alla torre un trovatore, e Matelda se lo portò a casa, ascoltando la sua musica e all'alba lo fece gettare nel pozzo.
"Laggiù nella voragine profonda e scura
ebbero cento amanti e morte e sepoltura"
La gente del luogo, che ormai aveva capito chi era Matelda, alla morte dell'ennesimo giovane, assaltò il castello e catturò Matelda, che venne murata viva.
"Sentì sputarsi in faccia un turpe nome: infame
fu chiusa nella torre e l'uccise la fame."
LA DAMA VELATA DI MILANO
A Milano, nell'Ottocento, si credeva che chi camminasse di notte per i sentieri del parco del Castello, vedesse una giovane donna sempre velata, tutta vestita di nero. Se il viandante era giovane, la dama si avvicinava, lo prendeva per mano e lo conduceva a sé, facendolo camminare tra i sentieri, sotto gli alberi, per condurlo lontano, sempre più lontano, fino ad una villa sconosciuta. La donna apriva il cancelletto chiuso a chiave e invitava l'uomo ad entrare per condurlo tra i saloni della villa, tutta ricoperta di velluto nero, fino alla camera da letto.
Una volta arrivata, la donna si denudava ma il volto restava coperto dal velo nero.
Se il giovane scostava il velo, invece del volto bellissimo che aveva immaginato appartenesse alla donna, vedeva un teschio.
Molti scappavano urlando, folli dal terrore, cercando di raggiungere il Castello. Nessuno riuscì mai a ritrovare la villa. E così, nel parco del Castello di Milano, nessuno osò più passeggiare di notte.
(La stessa vicenda narrata con più particolari: https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/07/fantasmi-milano.html)
