Commento al "Visionario" di Schiller

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"Der Geisterseher" viene iniziato da Friedrich Schiller a Dresda nel 1786, per fare la sua comparsa un anno dopo - in un primo frammento "di assaggio" sulla rivista "Thalia", ed essere poi oggetto di limature e ripensamenti fino al 1789. Opera caduta oggi quasi nell'oblio (forse non troppo amata dallo stesso Schiller, come lascerebbe intendere la discontinuità e la stanchezza con cui trascinò la stesura del breve romanzo), "Der Geisterseher" fu invece al suo apparire una delle cose più popolari e acclamate, contribuendo a fare di Schiller, insieme a Goethe (http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/08/introduzione-goethe.html) e a Bürger, uno degli scrittori che influenzò la generazione gotica dell'ultimo decennio del '700

"Der Geisterseher" venne tradotto in inglese nel 1795 con il titolo "The Ghost-seer, or Apparitionist" (ma Ann Radcliffe nel suo "I Misteri del castello di Udolfo" pubblicato l'anno precedente, mostra di conoscerlo già bene).
Schiller passa dunque in Inghilterra con l'aura di uno scrittore sinistro, nero, terrifico, e proprio "Der Geisterseher" con le sue tetre, inquietanti atmosfere di una Venezia misteriosa dedita a segrete pratiche occultistiche e le palesi allusioni a Cagliostro, rafforza più che mai, agli occhi dei lettori, il suo lato notturno; è insomma proprio questo aspetto a decretare il successo del romanzo. (Nota di Lunaria: curiosamente sono proprio i paesaggi italiani a fare da sfondo ai primi romanzi del genere: non solo la Venezia di Schiller, ma anche Otranto nel "Castello di Otranto" di Walpole e la Napoli del sublime ''L'Italiano o Il Confessionale dei Penitenti Neri'' di Ann Radcliffe...)
In Italia è Giovanni Berchet - affascinato dalla cultura e dall'intonazione appassionata dei canti di Thomas Gray, studioso di classici italiani e latini ma anche di antichi poemi celtici e scandinavi, preludio ideale a quell'interesse tutto romantico per il "primitivo"- che intraprende la non facile impresa della traduzione.

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"Il Visionario" è soprattutto la storia della corruzione di un'anima, manovrata dall'esterno, intrapresa con obiettivi precisi e condotta con ponderazione ai danni del protagonista. Lo si potrebbe considerare un romanzo pedagogico alla rovescia, o un romanzo di fomazione in chiave negativa. è ambientato in una Venezia presa dalla frenesia del carnevale, città licenziosa e corrotta, teatro di intrighi di ogni genere. è proprio in questa cornice di feste e degradazioni (oltre tutto mai conosciuta dal vero da Schiller, il quale riuscì a ricostruirla soltanto con il contributo della sua fantasia) che l'autore ci fa raccontare da un cortigiano di nobile sentire la misteriosa storia di un principe tedesco, il quale, essendo il terzo della sua casata, aveva ben poche probabilità di regnare. Il romanzo è appena cominciato, quando un misterioso "armeno" gli dà notizia che nella lontana Germania è morto il primo dei suoi rivali. Da questo momento scatta nel protagonista una lotta interiore fra le sue convinzioni morali e religiose e una smania irrefrenabile di potere e corruzione. Il principe si lancia nel vortice della vita mondana, gioca, accumula debiti, continua a spendere, si lega a compagnie dissolute fino a perdersi dietro la passione furiosa per una bella ragazza greca.
Nel portare avanti questo romanzo Schiller non appare tanto affascinato dallo snodarsi di una storia inverosimile e densa di fatti straordinari, quanto dal manifestarsi di una volontà diabolica che muove l'intera vicenda. E questa volontà, o se si preferisce questo potere occulto, non ha nulla di soprannaturale o prodigioso, è invece essenzialmente umana, si prefigge fini concreti e allarmanti, serve una causa precisa, poggia su un'abilità psicologica davvero infernale, capace di individuare le debolezze della vittima prescelta e di manovrarla in vista dei suoi intenti.

Nota di Lunaria: certo, oggigiorno "Il Visionario" di Schiller, ai nostri occhi abituati a libri dell'orrore decisamente più "osè" appare quasi "soft". Eppure è un romanzo che merita di essere letto, anche per il fatto che fu proprio questo racconto ad ispirare Ann Radcliffe... e tutti quelli dopo di lei. Qui uno stralcio tra i miei preferiti:

"Mi ero perso a guardarla", continuò. "Non si era accorta di me e non si lasciò turbare dalla mia intrusione, tanto era immersa nel suo raccoglimento.
Lei pregava il suo Dio e io pregavo lei. Sì, l'adoravo. Tutte queste immagini di santi, questi altari, queste candele accese non me l'avevano ricordato: solo allora, per la prima volta, mi resi conto di trovarmi in un luogo sacro. Devo confessarvelo? In quel momento credetti fermamente in quello che la sua bella mano stringeva. Nei suoi occhi lessi la risposta. Grazie al suo incantevole raccoglimento, che me lo rese reale... E la seguii fino in cielo.
Quando si alzò, tornai di nuovo in me. In preda a un timoroso smarrimento mi feci da parte, ma un rumore tradì la mia presenza. La vicinanza imprevista di un uomo avrebbe potuto offenderla; ma niente di tutto questo traspariva dallo sguardo che mi rivolse. Vi era solo pace, una pace ineffabile, e un sorriso benevolo le aleggiava sulle labbra. Scendeva dal suo cielo e io ero la prima creatura che si offriva alla sua benevolenza. Era ancora sospesa nell'universo della preghiera, non era ancora tornata sulla Terra. In un altro angolo della cappella qualcosa si mosse. Era una donna piuttosto anziana, che si era alzata da una sedia proprio dietro di me. Fino a quel momento non mi ero accorto di lei. Si trovava a pochi passi da me, e doveva aver seguito tutti i miei movimenti. Ne fui sconcertato; abbassai gli occhi e mi passarono davanti con un fruscio di vesti.
La vidi percorrere la lunga navata della chiesa; la bella figura eretta. Che incantevole maestà! Che nobile portamento! Non è più la creatura di prima, ha nuove attrattive, è un'apparizione completamente nuova. Si allontanò lentamente; la seguii timidamente a distanza, incerto se osare raggiungerla... O non devo? Non mi farà più dono di un suo sguardo? Forse mi ha guardato quando è passata davanti a me e io non sono riuscito ad alzare gli occhi su di lei? Oh, come mi tormenta questo dubbio!"

Approfondimento sul Romanticismo Tedesco: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/08/introduzione-al-romanticismo-tedesco.html
Su Schiller vedi anche: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2018/01/commento-i-masnadieri-di-schiller.html
Su Hoffmann, vedi: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2018/01/introduzione-ad-eta-hoffmann-e-alla.html