è interessante il fatto che una grande quantità di coloro che alimentavano la vita di queste riviste con i racconti di spettri, fossero donne, sia scrittrici che redattrici delle riviste stesse. A quest'ultimo riguardo, ad esempio, Mary Elizabeth Braddon, https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/09/labbazia-di-crighton-di-mary-elizabeth.html
che scrisse una notevole quantità di belle storie di spettri ("Eveline's Visitant", "The cold embrace"...), fu la curatrice di "Belgravia" per la bellezza di 27 anni; Henry Wood (non fatevi ingannare dal nome maschile)
fu la proprietaria e la direttrice di "Argosy", per ben 22 anni e anche lei scrisse un buon numero di storie di argomento spettrale; infine, Charlotte Riddell
curò per un certo tempo il "St. James Magazine" e, come le due precedenti scrittrici, si cimentò con successo nel campo delle storie di spettri, alcune delle quali sono veramente eccellenti.
Le ragioni per le quali le donne si dedicarono con tale successo alle storie di spettri è una delle domande più interessanti che i critici si siano mai posti. Forse le donne, essendo durante il XIX secoli ai margini della società - politicamente parlando - furono spinte in modo particolare a scrivere ai confini della realtà, dato che con le storie di spettri potevano occuparsi del potere e quindi dare una motivazione a chi sentiva l'assenza di autodeterminazione nella propria vita. Da un punto di vista più tecnico, è stato suggerito che il gusto per il romanticismo, la sensibilità e l'umore, rendevano le donne molto adatte a questa particolare forma di narrativa.
Si potrebbe pure supporre che ciò, più che a un'intrinseca sensibilità per il soprannaturale, fosse dovuto a un certo bisogno di ordine pratico di guadagnarsi la vita. La cadenza mensile delle riviste richiedeva una fornitura continua di racconti sia brevi che lunghi, e scrivere era spesso l'unico mezzo che alcune donne del ceto medio avevano per far fronte alle difficoltà finanziarie.
Le storie di spettri erano richieste in gran numero e quindi era naturale che le donne - le quali fornivano così tanti racconti per le riviste - fornissero anche queste.
Charlotte Riddell è un esempio che viene spesso citato di una situazione non insolita: quella di una donna che doveva scrivere continuamente per far fronte ai problemi finanziari del marito.
Un'altra che la seguì su questa stessa strada fu Margaret Oliphant,
l'autrice di alcuni bellissimi racconti compresi in "Stories of the Seen and Unseen". Quello che scrisse sul suo diario la notte di Natale del 1887 testimonia l'instancabile lavoro che si accompagnava alla fornitura regolare della rivista: "Tutte le cose che desidero sembrano assolutamente materiali. Voglio il denaro. Voglio lavorare: un lavoro che paghi abbastanza per consentirmi di fare andare avanti questa casa alla quale non c'è nessuno che provveda tranne me."
Tali ipotesi, naturalmente, sollevano più domande che risposte, ma quali che fossero le ragioni, le donne giocarono un ruolo importante nella storia della narrativa di spettri inglese, e furono anche importanti in un fenomeno che ha una qualche relazione con la popolarità che conobbero le storie di spettri durante il XIX secolo.
Nel 1848, anno di rivoluzioni politiche in Europa, lo spiritismo arrivato nel Vecchio Continente proveniente dagli Stati Uniti, e lo scambio di banalità con i morti divenne qualcosa di simile a un'ossessione razionale, stimolando un interesse generale per tutte le questioni che riguardavano l'Aldilà. Ma un malessere più profondo, quello del dubbio teologico, era anch'esso comune e continuò quando lo spiritismo passò di moda.
Può essere che le storie di spettri, con la loro necessaria insistenza sulla realtà della vita dopo la morte (per quanto diversa e insondabile) fornissero un sostegno di qualche tipo contro il materialismo. Una storia come "The Open Door" della Oliphant può essere certamente letta in questa ottica. "Ti ho detto che era qualcosa di umano", disse. "Tieni presente come io e lui stessimo lì senza vedere niente, mentre lo spazio tra noi veniva chiaramente attraversato da qualcosa che era in grado di parlare, singhiozzare e soffrire."
Amelia B. Edwards,
Mary Elizabeth Braddon,
Rhoda Broughton,
Rosa Mulholland,
Charlotte Riddell,
Edith Nesbit,
la Oliphant
e Violet Page in Inghilterra, e Mary Wilkins Freeman
e Edith Wharton
negli Stati Uniti furono le più importanti scrittrici di storie di spettri dei decenni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, ma ce ne furono molte altre (tra cui Ann Radcliffe e Mary Shelley. Ann Radcliffe è tra i primi nomi femminili a scrivere romanzi gotici: vedi i sublimi "L'Italiano o il Confessionale dei Penitenti Neri" o "I misteri del castello di Udolpho" (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/03/ann-radcliffe-i-misteri-di-udolpho-gli.html), http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2018/01/il-romanzo-nero-2-ann-radcliffe.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/05/lincipit-di-romanzo-siciliano-di-ann.html
nota di Lunaria).
Prima di arrivare alla fine del secolo dobbiamo aggiungere Bithia Mary Croker,
Louisa Baldwin
e Violet Hunt,
ma va detto che anche nel XX secolo le donne hanno dato ottima prova di sé in questo genere specifico.
Nota di Lunaria: cito qualche altra autrice contemporanea:
V.C. Andrews, autrice di "Dolce, cara Audrina" e di molti altri romanzi. è ascrivibile al genere horror/thriller atmosferico/psicologico
Nancy Holder, autrice del racconto "Gotico di sangue", a tema vampirico-erotico
Tanith Lee, autrice di moltissimi romanzi e racconti, spesso ospitati sulle antologie
Angela Carter, autrice di
da cui è stato tratto
Lisa Tuttle, autrice del racconto "I Signori dei Cavalli", apparso anche su altre antologie col titolo "Il Signore Cavallo"... Spiriti (di cavalli) vendicativi...
Infine, Laurell K. Hamilton
Band consigliata:
Nox Arcana, una band di musica strumentale e sinfonica dai toni particolarmente horror
Per leggere Anne Crawford: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2017/06/anne-crawford-commento-un-mistero-della.html