Elementi gotici nella letteratura del Settecento e Ottocento (4) Alessandro Sauli
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Nella seconda metà dell'Ottocento fa la sua comparsa una narrativa (davvero popolare e d'appendice) basata su modelli europei e in specie su quello francese; che talora persista o meno il travestimento storico non importa, ciò che conta è il fatto che molti autori nostrani, vi si dedichino.
Spopola il filone inesauribile dei cosiddetti "misteri", inaugurato da Sue con i già rammentati "Misteri di Parigi".
Innumerevoli le imitazioni francesi e italiane: i "misteri" erano il quadro ideale per mostrare i bassifondi più pericolosi, gli ospedali, le carceri, tutti quei luoghi cittadini da incubo dove la povera gente era immersa nella malattia e nel crimine, nelle più sordide condizioni. Le grandi, ma anche le non grandissime città d'Italia (compresa Firenze) si mutano in teatri del vizio, del morbo, della paura, della rapina, dello stupro e dell'omicidio (Nota di Lunaria: tutti argomenti analizzati anche nel filone cinematografico "poliziottesco" - vedi la mia analisi al riguardo sul celebre cult movie "Milano odia: la polizia non può sparare")
In questo panorama sono facilmente riscontrabili le situazioni fantastiche o ammiccanti in tale direzione.
Ne "I misteri di Milano" di Alessandro Sauli
col titolo "Un'anima in pena" si racconta un episodio puramente soprannaturale: ne sono spettatori i personaggi del conte di Castelsanto e de suo segretario inglese Wil.
Castelsanto è l'incarnazione di una innegabile poetica fantastica:
" [...] io, non solo credo, ma amo le apparizioni. Gli è un gusto come un altro. Vi hanno taluni che vanno scioccamente pazzi per gli spettacoli fantasmagorici: quanto a me preferisco a quest'infantile gioco d'ottica un uscio che cigola cupamente sugli arpioni, sospinto da una mano invisibile, all'ultimo tocco della mezzanotte, per dare il passo a uno spettro... un vero spettro, di cui udite il rumore, lento, misurato de' passi, e il sordo fruscio sul pavimento del bianco lenzuolo che gli si svolge in pieghe ondeggianti sulle spalle ossee, come un manto regale - il che - lo dico senza affettazione o spavalderia - veduto al chiaro di luna, è d'un effetto meraviglioso"
Ed egli ammette l'origine della sua bizzarra passione come dovuta ad alcuni scrittori-cardine del genere:
"Io amo gli spettri, ripetè il siciliano; se ciò è un'eccentricità, incolpatene Hoffmann, Poe e Anna Radcliffe, che hanno rinvigorito in me la naturale tendenza allo strano, al fantastico, al soprannaturale. Inoltre, io partecipo un po' della natura del gufo - amo le rovine, la torre crollante d'un castello feudale, o la vasta e fredda sala d'un palazzo di un palazzo disabitato. Ecco perché preferisco Siena a Firenze, Genova a Torino, Venezia a Milano, e quella catapecchia, metà baronale e metà borghese del palazzo Fabiani, alle splendide nicchie di un appartamento moderno"
In quest'ultimo edificio di cui si parla, Castelsanto prende un appartamento in affitto proprio perché ritenuto stregato da un'apparizione. C'è veramente un fantasma, che la notte verga con mano invisibile su un plico di fogli bianchi le proprie tormentate memorie.
Una volta tradotti in Francia da Baudelaire nel 1858 arriva la prima versione italiana di "Racconti" di Edgar Allan Poe: il grande successo farà sì che la sua opera si diffonda per moltissime edizioni e per vari editori. La Scapigliatura non tarderà a celebrarlo come maestro. Così la letteratura dell'orrore ha mosso i suoi primi passi in Italia...
Nota di Lunaria: e finalmente, siamo arrivati a questo
ovvero alla Scapigliatura, con il mio adorato Tarchetti e la sua Fosca:
e tanti altri autori.
Perché è verissimo che cd come questi
si formano su questa letteratura
Vedi anche: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.it/2018/01/il-romanzo-nero-1-horace-walpole-e.html
ma è anche vero che la nostra Italia, anche se limitatamente, ha sviluppato una sua via al Gotico e non mancano, anche in autori insospettabili, come il Monti, alcuni passaggi cimiteriali e gotici, perfetti come lyrics per qualsiasi band Symphonic Black Metal...
Le mie preferenze vanno ovviamente a Tarchetti
che ha celebrato in modo tragico e melodrammatico tutte le ragazze dai lunghissimi capelli corvini, come la sottoscritta ^-^